CORRIERE DELLA SERA – Il primo vero derby della sua carriera da allenatore. La prima volta in cui Paulo Fonseca sembra adeguarsi allo stile tutto italiano degli allenatori che non vogliono regalare mai anticipazioni. La conferenza pre-partita dell’allenatore portoghese – seguita per l’occasione anche dallo staff che gli cura la comunicazione – racconta di un allenatore che non vuole fornire informazioni, se non quella che forse sì «Florenzi potrebbe giocare alto. È una soluzione che abbiamo provato in settimana». Sulla fascia destra potrebbe esserci al suo posto Zappacosta, per il resto Fonseca si prende una notte (di ritiro a Trigoria) per sciogliere gli ultimi dubbi (…). Di certo Fonseca ha studiato una Roma più accorta («Non sono un allenatore dogmatico, posso cambiare a seconda delle situazioni», chiarisce) e ha studiato anche la Lazio (…).
Non ci sta, il tecnico portoghese, a vedere la Roma considerata dopo anni sfavorita, ma lo dice con toni calmi: «Non mi interessano queste cose, conta il campo». E il campo dice che in difesa, con Fazio, dovrebbe esserci Mancini, perché Smalling è appena arrivato e diventerà titolare dopo la sosta: «Chris ha tutto quello che ci serviva, dalla rapidità all’esperienza. Mancini può giocare, Juan Jesus deve essere forte dopo le critiche perché i miei calciatori hanno il dovere di esserlo. Ma quello che voglio chiarire è che non ci sono errori dei singoli, contro il Genoa le mancanze sono state collettive e la responsabilità è sempre la mia perché io faccio le scelte (…)». Schick proverà a chiudere in extremis con il Lipsia e la Roma a prendere Kalinic, ma oggi il pensiero sarà rivolto solo al derby.