Insulti razzisti a Juan Jesus. La Roma: daspo a vita all’autore, tolleranza zero
GAZZETTA DELLO SPORT – Daspato a vita dalle partite della Roma. Se in Italia serviva e si voleva un segnale per combattere l’ignoranza del razzismo, ieri ci ha pensato la Roma a lanciarne uno. Mettendo al bando per sempre dalle partite casalinghe della squadra giallorossa Andrea Dell’Aquila, il tifoso romanista (ex giocatore di pallavolo in Serie B con l’Asp Civitavecchia, ruolo palleggiatore) che ieri non ha trovato di meglio che mandare a Juan Jesus un messaggio privato del genere dal proprio account Instagram: «Stai meglio al giardino zoologico, li mortacci tua un’altra volta. Maledetto scimmione. Negro». Un messaggio vergognoso, che si commenta da solo e che ha scatenato subito la rabbia di Juan Jesus. E, ovviamente, anche della Roma.
Il difensore brasiliano ha postato una storia su Instagram pubblicando il messaggio razzista ricevuto dall’account di Dell’Aquila e taggando anche l’account ufficiale della Roma. «Sapete già cosa fare con uno così», il messaggio del difensore giallorosso, con tanto di hashtag #notoracism e il successivo messaggio: «Orgoglioso di essere quello che sono», con cuoricino finale. La Roma ovviamente si è subito mossa a livello dirigenziale, confrontandosi con il presidente James Pallotta sul da farsi. Verificata la possibilità legale di daspare il tifoso.
Dall’Aquila, una volta avvertito il rischio della bufera, ha prima reso privato il proprio account Instagram e poi si è affrettato a scrivere un post su quello Facebook: «Regà, mi sono entrati nell’account Instagram, hanno scritto insulti razzisti a più giocatori. Non sono io ovviamente». Difficile crederci, soprattutto scorrendo a ritroso lo stesso profilo. Questo il post del 15 aprile, a commento dell’episodio che coinvolse Acerbi, schernito da Kessie e Bakayoko alla fine di Milan-Lazio. «Se Acerbi fosse stato meno strafottente probabilmente quelle due scimmie non gli avrebbero dato addosso con quel gesto. Scegliere da che parte stare, tra un laziale e due negri è dura…». Insomma, la vena razzista di Dall’Aquila è evidente, tanto che in molti gli hanno ricordato – in modo ilare – come i suoi profili fossero già stati hackerati in passato.