28 Mar 2020In Rassegna stampa4 Minuti

La guerra del “cash flow” fra club e calciatori

REPUBBLICA.IT – BIANCHI – Cash flow, questa è la parola magica alla quale si appellano i club di serie A. Cash flow è un’espressione inglese che sta per flusso di cassa e ricostruisce i flussi monetari di un’azienda in un determinato arco di tempo, ovvero la differenza tra tutte le entrate e le uscite. Le società di calcio non vedono più entrare un centesimo in cassa e hanno solo spese. Per questo la Lega di A lunedì proporrà al sindacato calciatori (Aic) di sospendere gli stipendi sino a quando non si tornerà in campo, poi successivamente deciderà di quanto tagliare gli ingaggi.

Ma non sarà uno stop di tre mesi degli stipendi, perché si spera di tornare ad allenarsi a maggio e a giocare a giugno, chiudendo a luglio. Per ora riguarda marzo. Col campionato fermo sono mancati gli incassi, ci sono i soldi degli abbonamenti (e qui sarà un problema coi tifosi per una eventuale restituzione) mentre Sky ha già versato 5 bimestri su sei, quindi è in piena regola, anzi ha versato sinora più del dovuto.

Il contratto tv della Lega è ben fatto e garantisce anche per il prossimo anno gli stessi importi, anche se qualche club, con l’acqua alla gola, vorrebbe che Sky anticipasse adesso i soldi di settembre. Molte società di serie A non hanno ancora pagato nemmeno gli stipendi di febbraio quando si era ancora in attività. Altre, come detto, vorrebbero sospendere gli stipendi di marzo. Ma il sindacato calciatori fa notare che in quel mese alcuni club hanno giocato, altri si sono allenati, altri erano in malattia (tutti quelli della , ad esempio) o in ferie. Insomma, le trattative dovrebbero essere individuali e per niente facili. Improbabile, se i club non pagheranno gli stipendi, che qualche calciatore cerchi di svincolarsi in aprile: dove andrebbe? Il danno per i club si potrà quantificare solo quando si saprà se si tornerà in campo.

Figc e Lega tentano di dare un senso a questa stagione per evitare l’esplodere di contenziosi. L’Aic è anche contrario alla cassa integrazione come è strutturata adesso, una impostazione che non convince Tommasi e i suoi. La serie A deve ancora giocare 12 giornate più recuperi per chiudere la stagione, la Francia 14, la Svizzera 15, la Liga di Spagna 11 e la Premier League solo 9. La European Leagues tiene contatti costanti con l’Uefa. Ipotesi ragionevole che in Italia il campionato possa riprendere a giugno e concludersi a luglio, senza sforare in agosto. A porte chiuse, ovviamente. Le Coppe europee sono in alto mare. Chissà quando e come si potranno riaprire gli stadi al pubblico: difficile che in futuro si possano ammassare ancora 50.000 persone sugli spalti, pigiate come sardine (o acciughe, e preferite). Le società dovranno rivedere anche le campagne abbonamenti.