21 Dic 2019In Breaking News3 Minuti

La rivincita è un piatto che va servito freddo

(MASSIMO PAPITTO – INSIDEROMA.COM) Mi ricordo tutto. Ho questo grande difetto e mi ricordo che a Firenze lo scorso anno nel corso della nefasta partita di Coppa Italia giocata dalla Roma, i viola facevano torello e irridevano i giocatori giallorossi spazzati via da una competizione nazionale stramaledetta in questi anni da un punteggio umiliante.

In quella serata, durante tutta quella esibizione negativa e poi nell’ancora più triste post-partita, alzi la mano chi non sognava prima o poi una rivincita sportiva nei confronti della viola.

L’uomo della rivincita ha il nome di Paulo e il cognome di Fonseca. Il vero stratega di questa Roma che nelle ultime dieci partite di campionato ne ha vinte otto, pareggiata una con la capolista Inter e persa una, per stanchezza a Parma.

Un ritmo da scudetto e peccato per quell’inizio di campionato stentato dove l’allenatore ha dovuto pagare per forza l’adattamento ad un nuovo calcio, quello italiano, ancora sconosciuto per lui. Detto questo però ora niente è precluso.

Il ritmo davanti non è forsennato, il campionato sembra molto più equilibrato e lascia spazio a sogni fino a qualche mese fa molto proibiti. D’altronde se non competi per il massimo obiettivo che cosa competi a fare? Il mister Fonseca insegna questo mentre ci sta consegnando una Roma straordinaria per gli occhi e in linea con gli obiettivi stagionali che sono il rientro in grande stile nella prossima Champions League.  

Lo stratega portoghese sta facendo vedere un calcio propositivo, mai arrendevole, mai banale e sta facendo rendere al meglio calciatori dal talento straordinario come Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo.

Ieri il 7 giallorosso è stato un professore in campo, ha illuminato e trovato spazi che nessuno troverebbe mai. Il 22 poi ha chiuso la partita baciando ancora una volta la maglia giallorossa. Un atto d’amore che di questi tempi è un diamante nel deserto.

La Roma è viva. Ha ritrovato l’anima, la voglia di giocare, di lottare e  di vincere condotta anche da un Dzeko rigenerato e decisivo. I meriti sono sempre di quel signore portoghese che è un uomo solo al comando. Il 2020 promette cose belle. Non smettiamo di sognare. Buon Natale romanisti.