IL TEMPO – CARMELLINI – Troppa Roma per l’Udinese. E troppa Roma anche per un Irrati a tratti imbarazzante. Al Friuli la Roma passa perché ne ha davvero di più, torna a casa con tre punti pesantissimi che la piazzano con un piede al quarto posto scavalcando il Napoli fermato sul pari al San Paolo dall’Atalanta che occupa la terza piazza solo due gradini più su. E tra tre giorni ennesimo esame per Fonseca &Co. che all’Olimpico aspettano proprio il Napoli (senza Ancelotti squalificato) per quello che è diventato uno scontro diretto per la Champions.
Ma al Friuli, a mettere il bastone tra le ruote giallorosse, più che la modesta Udinese di Tudor, ci ha pensato ancora una volta l’arbitro. Dopo Maresca, Abisso, e Massa arriva Irrati. Sarà un caso? Via dalla testa tesi complottistiche sia chiaro, ma allora vuol dire che il livello degli arbitri italiani è davvero basso basso. Perché non si può commettere un errore così con tutta la tecnologia che hanno a disposizione.
Anche ieri a farne le spese è stata la Roma e il povero Fonseca che a un certo punto non sapeva se strapparsi i capelli o entrare in campo e dare una testata all’immarcescibile fischietto di Firenze. Imbarazzante lui, quanto il siparietto successivo al fallo inesistente di Fazio su l’ex giallorosso Okaka. Balbetta qualcosa al collega in Var, ma è chiaro che i due hanno perso il controllo. Bilancio: rosso diretto al centrale argentino (comunque un pollo…) e Roma in dieci con poco meno di un’ora ancora da giocare. Ma cambierà poco, perché dopo qualche minuto di vigore casalingo, dovuto alla fresa espulsione, la Roma ha ripreso subito il pallino del gioco. Così nella ripresa, chiusa comunque in vantaggio grazie al gol in avvio del solito Zaniolo (3° consecutivo, decimo stagionale ma soprattutto 1° in trasferta), i giallorossi hanno continuato a macinare gioco. Fonseca riporta Mancini in difesa (dopo un altro grande primo temo in mediana), arretra Pastore che si mette al fianco di Veretout e i due insieme danno spettacolo. Il francese è il metronomo della squadra e l’argentino, se sta così, può davvero dare alla Roma quel qualcosa che gli mancava: stavolta migliore in campo.
Arrivano così i gol di Smalling, Kluivert e Kolarov che fissano il risultato su un 4-0 che non ammette repliche: soprattutto se considerati i sessanta minuti giocati in dieci. Ma Fonseca è già alla sfida con il Napoli, perché sabato pomeriggio all’Olimpico dovrà di nuovo inventare. La contrattura di Juan Jesus che sembrava solo l’ennesimo stop, ora senza Fazio squalificato rischia di complicare maledettamente i piani del tecnico giallorosso che con Mancini a centrocampo aveva trovato la quadra di un gruppo ancora falcidiato dagli infortuni.
Visto il Pastore di ieri, l’ipotesi di piazzarlo in mediana appare la più probabile, ma Fonseca ha abituato a stupire e potrebbe tirar fuori dal cilindro qualche altra sorpresa. Intanto si gode questo successo, ma soprattutto un quarto posto che ha un bellissimo profumo di Champions.