La verità di Fonseca: «Roma, la pressione non conta. Con il Gent il nostro rilancio»
LEGGO – BALZANI – Sincero, più della canzone di Bugo e Morgan. Paulo Fonseca, criticabile come tutti per gli errori tattici o tecnici, non sbaglia una virgola a livello mediatico e alla vigilia dei sedicesimi di Europa League contro il Gent di stasera all’Olimpico (appena 20 mila spettatori) spazza ogni tipo di alibi: «Qui a Roma si crea una negatività che io non capisco. La prima cosa mi hanno detto quando ho parlato di Roma è stato: Attento, è difficile. C’è grande pressione’. Ma io dico che se un allenatore non vuole pressione non puoi allenare grandi club come la Roma. Questo per me non è un problema. Per esempio la Dinamo Kiev in Ucraiana c’è grande pressione, i tifosi aspettano i giocatori fuori dallo stadio se perdi una partita. Lo Shakhtar no perché gioca lontano dalla città. Se io non volevo pressioni non potevo allenare la Roma. Questo avviene ovunque. Non è diverso, non dirò che è così solo perché altri lo dicono». Qualcuno avrà rabbrividito. Poi torna sul confronto avuto con la squadra dopo Atalanta-Roma: «Ora è facile inventare problemi di spogliatoio. Ma non è giusto, noi stiamo lavorando onestamente e non nascondiamo nulla. Il mio rapporto è sempre buono. Parliamo dei problemi quello sì, ma non è giusto inventare di scontri. Troppo facile farlo». E di problemi la Roma ne ha molti visto che nel 2020 ha perso ben 5 partite su 8. Un crollo verticale, ma Fonseca è ottimista nella sfida ai belgi che vale un pezzo di qualificazione agli ottavi: «Abbiamo lavorato bene, il Gent è una squadra forte ma in questa settimana abbiamo avuto segnali che la squadra sta meglio. Noi dobbiamo ritrovare noi stessi. recuperare quello che abbiamo fatto in passato senza alcuna pressione. Non possiamo pensare di vincere qualcosa se non torniamo a essere la squadra che siamo stati. Errori? Sì, non è normale subire i gol a difesa schierata e su calcio piazzato. Ci stiamo lavorando. Tatticamente però con l’Atalanta non abbiamo sbagliato strategia».
Col Gent ci saranno altri cambiamenti di formazione: dentro Santon al posto di Peres (out in lista Uefa), spazio a Carles Perez dal primo minuto; a centrocampo torna Cristante mentre a sinistra Kolarov è leggermente favorito su Spinazzola. Attenzione anche al cambio modulo: «Possiamo giocare a tre, ma dipende dalla partita. Se reputo che sia più sicuro allora posso schierarmi a tre». Al fianco di Fonseca uno Smalling severo smentisce più volte Petrachi: «Ci prendiamo tutta la colpa di questo brutto momento, il closing del club non c’entra nulla nemmeno ne parliamo. Appagati dal bel derby? Non credo, anche perché abbiamo pareggiato e perso due punti Col Gent è l’occasione perfetta per ripartire. A questa squadra manca un trofeo da troppo tempo. Il mio futuro? Roma è bellissima e qui sto bene, ma ora non è il momento di parlarne».