L’addio di De Rossi al calcio: «Mia figlia ha bisogno di me»
LA REPUBBLICA – Daniele De Rossi ha capito di non aver la forza di cominciare un’altra stagione. Ieri ha detto basta e ha annunciato il ritiro dal calcio giocato e l’addio al Boca: «Mi costa molto, ma ho deciso di lasciare il calcio, la mia passione, ora sarà dura guardare le partite». Curioso che l’ultimo saluto alla sua vita da atleta De Rossi l’abbia dato in spagnolo da Buenos Aires: lì quattro giorni fa ha invitato a cena Tevez e altri tre compagni.
Una storia durata appena 164 giorni: colpa del fisico logoro e della voglia di tornare dalla figlia maggiore Gaia, 14 anni, avuta dal primo matrimonio e di cui si occuperà in prima persona, ora: «Torno a Roma, mi manca la mia famiglia, mia figlia, ma nessuno ha problemi di salute, è solo che una ragazza della sua età ha bisogno di un padre vicino. E a 36 anni la mia carriera l’ho vissuta».
La decisione definitiva è arrivata dopo un colloquio con la nuova dirigenza, sapendo quanto sarebbe stata dura ripartire. De Rossi ora seguirà il corso da allenatore a Coverciano. Chi immagina di rivederlo presto alla Roma, magari sulla panchina della Primavera al posto del padre Alberto, pecca di ottimismo: il futuro proprietario Dan Friedkin non ha queste intenzioni e la permanenza del management attuale – l’ad Fienga gli propose un contratto da dirigente, lui rifiutò – non aiuta.