IL TEMPO – BIAFORA – Li aveva messi da parte per qualche giorno, ma nella sua ultima conferenza stampa Ranieri è tornato a sfoderare piccozza e martello. Il tecnico della Roma ha evidenziato quello che per lui è stato il maggior problema di gestione nel corso di questi tre mesi sulla panchina: “Forse si potevano gestire meglio certe voci. Si è detto ‘Dzeko va via, Zaniolo va via, Ranieri va via, viene questo o quell’altro’. Nelle altre squadre all’ultimo è uscito qualcosa, da noi invece nel momento in cui si doveva spingere in un’unica direzione. Non dico che ci ha tolto qualcosa, però sono convinto che quando devi spingere è importante che tutti quanti siano concentrati in un’unica direzione. Quando ci sono troppe voci, inconsciamente vieni assorbito. Forse quei due punti in più l’avremmo strappati da qualche parte”. Non risparmiando una battuta sull’attuale organizzazione giallorossa – “A Trigoria trovato una struttura più moderna, ma credo che ci sia troppa gente” – l’allenatore di Testaccio ha poi esternato le proprie considerazioni sul futuro della squadra: “Il gruppo è valido, compatto e ben miscelato, hanno voglia di far bene, ci sono anziani e giovani giusti. Da qualche giovane ci si aspettava di più, ma va bene così. Non si riparte da zero, ma si riparte da una classifica che è sì deficitaria, vista l’abitudine di entrare stabilmente in Champions, ma non da zero”. Tra i giovani da cui Ranieri si aspettava sicuramente qualcosa di più c’è Schick, elogiato all’inizio dell’avventura – lui e Dzeko dovevano essere i punti di riferimento offensivi – e spronato nelle parole di congedo: “Patrik è un grandissimo giocatore. Gli ho detto che mi dispiacerà eventualmente vederlo esplodere a ventotto anni, come ha le capacità di fare, perché ha enormi qualità. Spero possa rimanere e far vedere che non mi ero sbagliato su di lui”. Impossibile non toccare l’argomento De Rossi, pronto a scendere in campo dal primo minuto per la sua 616^ ed ultima presenza con la Roma: “Daniele sarà titolare con la sua fascia, se serve la pago io la multa. Mi aspetto che ci sia l’atmosfera che merita e uno stadio colmo d’amore per lui. Deve essere una festa per lui, soprattutto per tutto quello che ha dato alla Roma e per il modo in cui lo ha dato. Il suo addio – confessa Ranieri – è stato un fulmine a ciel sereno, non ne avevamo mai parlato. Non puoi fare altro che apprezzarlo, è un punto di riferimento. Ci tengo che possa finire bene”. La chiosa finale non può che essere da tifoso genuino: “Lascerò la Roma a cuore aperto sperando sempre di vederla in alto, mi emoziono ogni volta che la guido. Non c’è rammarico nell’andare via, sapevo che sarebbe finita in questo momento già quando ho firmato. L’ho fatto con tutta la mia volontà e la mia passione. Auguro il meglio a chi verrà dopo di me”.