LA REPUBBLICA – D’ALBERGO – La bozza di convenzione è sul tavolo, è partita la stretta per il via libera sul nuovo stadio della Roma. Ma le strette di mano con cui si sono chiuse le ultime rischiano di diventare presto soltanto un bel ricordo. Sì, perché al club giallorosso e ad Eurnova, società proprietaria dei terreni, presto verrà ufficialmente chiesto di sborsare quasi 20 milioni di euro in più per il progetto di Tor di Valle.
Così si dice in Campidoglio, dove gli uffici hanno consegnato le loro relazioni sugli atti del Colosseo bis. La verifica — la cosiddetta due diligence partita dopo lo scoppio dell’inchiesta che ha portato all’arresto del costruttore Luca Parnasi e dell’ex presidente di Acea, Luca Lanzalone — si è chiusa con un parere positivo. Si può andare avanti, ma solo quando tutti i numeri sulle cubature verranno messi nero su bianco così come vuole il Comune.
Il calcolo su quella che in gergo tecnico si chiama Sul (superficie utile lorda) è presto fatto. L’intera opera, stadio più business park, occuperà 212 mila metri quadrati. Una quota di questi spazi, 39 mila metri quadrati, va espropriata. I titolari sono gli eredi Armellini, storica famiglia di costruttori romani. Ed è a questo punto che minaccia di scoppiare la grana: i privati hanno già messo in conto i costi per l’acquisto di quei terreni lasciando al Campidoglio il ruolo di intermediario. Ma, secondo palazzo Senatorio, non hanno considerato la loro valorizzazione.Da campi incolti fronte Tevere (a rischio esondazione) ad aree edificabili, il loro valore è destinato ad aumentare esponenzialmente. Così, nei calcoli degli urbanisti capitolini, spunta una distanza di 20 milioni tra la cifra già messa in conto da Roma ed Eurnova e quella che verrà proposta nel corso delle prossime riunioni. Fondi da investire in opere pubbliche, dossier quanto mai bisognoso di ritocchi.
La trattativa, dunque, è ancora tutta da chiudere. Per arrivare all’intesa servirà la stessa pazienza con cui si sono risolte la questione del raddoppio di via Ostiense e la via del Mare oltre che quella della ricostruzione della tribuna dell’ippodromo di Tor di Valle, disegnata da Julio Lafuente. Un surplus di diplomazia. Perché oltre al nuovo caso delle cubature ci sono pure quelli del timing delle opere pubbliche, che il Comune vorrebbe veder realizzate prima dell’inaugurazione dello stadio, e dei campi di allenamento da realizzare accanto allo stadio, che la Roma vorrebbe svincolare dal progetto avendo già investito diversi milioni per la ristrutturazione di Trigoria. Insomma, si tratta. Ancora e ancora, nell’auspicio di evitare contenziosi. Nel frattempo è l’Anac a chiedere più trasparenza al Comune: l’Anticorruzione ha ordinato al Campidoglio di pubblicare in rete tutti i documenti su Tor di Valle.