3 Apr 2019In Rassegna stampa3 Minuti

Meno tiki-taka, più corsa: per Ranieri è tutta colpa del governo precedente

LA REPUBBLICA – PINCI – Il clima è da resa finale. Nonostante la gara con Fiorentina evochi la rabbia per il 7-1 di gennaio in Coppa Italia, sembra quasi l’incrocio non generi oscillazioni nell’umore della Roma, distratta dai pensieri sul futuro. L’unico che pare ancora aggrappato al presente è Claudio Ranieri. «A come sollevare la squadra penso 25 ore al giorno. Ma è difficile».L’allenatore ci ha provato puntando l’indice contro il passato recente: il nuovo nemico è il “vecchio”Di Francesco, obiettivo ricorrente. Domenica Ranieri aveva posto l’accento sulla preparazione: «I ragazzi mi dicono che si allenavano poco». Ieri ha accusato il gioco del predecessore: «Imitiamo tutti il tiki-taka ormai, ai giocatori sto chiedendo di non farlo più». Lui chiede invece semplicità, rinunciando anche a dare un’identità: non c’è tempo e nessuno pare aver la testa per applicarsi e imparare, in una squadra che ha già mollato.

La convinzione è questa a che a Trigoria, dove inizia a farsi strada l’idea che la politica dei cambi vorticosi abbia finito per spogliare di un’anima il gruppo. A veder partire i migliori ogni anno tanti hanno finito per perdere gli stimoli: 2 sconfitte di fila maturate senza fiatare, con un unico slancio di nervosismo, l’arcinota litigata a Ferrara nell’intervallo. Chi c’è oggi si sente di passaggio, sa che se qualcosa non funzionerà potrà chiudere la valigia e ricominciare altrove senza incontrare ostacoli da parte della società e non è disposto a fare nemmeno un passo nella direzione del compagno: anni fa, era il il 2015, l’ex ds Sabatini disse che mancava «il mutuo soccorso tra i giocatori». Ieri Ranieriha usato parole fin troppo simili: «Quando le cose vanno male i calciatori devono sapersi aiutare l’un l’altro». Passa il tempo ma i guai restano gli stessi.

La tentazione per il futuro è di azzerare gli errori del mai rimpianto ds Monchi e ricostruire. Una squadra di giovani e italiani, da affidare a Gattuso o Sarri: è vicino Tonali del Brescia, piace Belotti, piace tantissimo Barella che potrebbe sostituire Pellegrini (a molti fa gola la clausola da 30 milioni). Uomo cardine sarà Zaniolo: domani il primo incontro per il rinnovo.