IL MESSAGGERO – Monchi parla e la sua, visti i tempi, è quasi una minaccia: «la Roma non farà nulla sul mercato». Brivido sulla pelle, una minaccia, per l’appunto. Né Vida né Barrios,per fortuna; né Vida né Barrios, che peccato. Non si sa, lo scopriremo in seguito. Di sicuro, dopo un sette a uno umiliante, la squadra appare demolita e quel “non faremo mercato” (a parte Luca Pellegrini verso il Cagliari, ma qui siamo al dettaglio) suona come un “tanto non serve a nulla, peggio di così” più che “siamo forti non abbiamo bisogno di nulla”.
Monchi definisce questa sconfitta come uno «dei momenti peggiori della carriera da ds». Di sicuro il peggiore da quando è a Roma. Una sconfitta che lascia il segno, sul futuro di DiFra e il suo, che questa squadra l’ha voluta e costruita. «Io devo imparare anche stavolta, per me è una nuova lezione. Devo essere bravo a trovare le soluzioni cercandole nello spogliatoio. La Roma sul mercato non farà niente. Tutti dobbiamo trovare una soluzione. Devo dare forza alla squadra perché anche i giocatori stanno soffrendo. Quelli che soffrono di più sono i tifosi, chiedo ancora scusa, ma è il momento di restare uniti. Questi sono i giocatori della Roma e io gli starò sempre vicino. L’allenatore rischia? No, se c’è qualcuno in discussione è il ds che ha costruito la squadra». E questo ha detto anche a Pallotta.
DIFESA D’UFFICIO Monchi difende tecnico e giocatori,c ome un papà fa con i figli. «Non dobbiamo creare confusione, questa squadra è più forte di quello che ha fatto vedere a Firenze. Io ho fiducia. Il nervosismo? Non è facile da spiegare, siamo professionisti ma anche persone. Soffrono in campo, c’era voglia di fare qualcosa d’importante. Conosco Dzeko e Cristante. Sono cose che succedono, ripartiremo tutti insieme». Tutto resta così, poi in estete si vedrà. Del resto anche il futuro del ds è in discussione, lui stesso ne è consapevole. «Non so che succederà domani. Oggi siamo in debito con i tifosi e penso solo a questo».