LA REPUBBLICA – FERRAZZA – L’Olimpico sembra non avere neanche la forza di contestare una Roma disastrosa, che poco più di un anno fa era nel pieno dell’ebbrezza per il raggiungimento di una storica semifinale di Champions, e adesso rischia concretamente di non partecipare a nessuna coppa. Non perdono solamente, sprofondano letteralmente, contro il Napoli, i giallorossi (1-4), dispersi in un finale di stagione che, a nove partite dalla fine, restituisce un gruppo a pezzi. Cori contro Pallotta e contro la squadra, “Mercenari” e il classico “Andate a lavorare”, questo il sottofondo che accompagna i giocatori. Ma per pochi minuti, con i fischi ad accompagnare l’uscita dal campo. E Pallotta, stavolta, decide di intervenire duramente, seppur da lontano, attraverso il sito del club. «Tutti sanno cosa è andato storto in questa stagione — le parole del presidente — ed è per questo che abbiamo dovuto fare dei cambiamenti. Ma il tempo delle scuse è finito. La performance contro la Spal non era accettabile e oggi è stata anche peggio. I giocatori devono lottare e mostrare di avere le palle, nessuno ha più alibi». Duro Pallotta, durissimo Ranieri, alla sua seconda sconfitta consecutiva dopo quella di Ferrara. «Gli altri corrono più di noi. A detta dei giocatori si sono allenati poco in passato. Giocavano e non si allenavano, stavano proprio male, sono infortunati in tanti. Cerco di farli lavorare, ma più di tanto non posso perché stiamo così. Poi Zaniolo è stato male di stomaco venerdì notte e mi ha chiesto di non giocare. Certo, non ci sono scuse in questo momento, anche se ci sono giocatori che devo ringraziare come Manolas, De Rossi e Dzeko, che sono scesi in campo, ci sono voluti essere, ma non stavano bene». L’impossibilità di riuscire ad allenare un gruppo sfiduciato, di testa, e distrutto fisicamente. La resa di Ranieri è abbastanza palese, anche se il tecnico ribadisce «Come potrei mai pentirmi di aver accettato la Roma?». Una dichiarazione d’amore che resta tale, ma che si scontra con una realtà disarmante. Lontana la zona Champions, dopo domani all’Olimpico arriverà la Fiorentina, e poi sabato ci sarà la trasferta a Genova contro la Sampdoria: il rischio del naufragio totale è dietro la porta. «Non abbiamo avuto alcuna reazione, questo mi preoccupa tanto — prova a spiegare Manolas — e poi abbiamo tanti infortuni e questo non ci fa stare tranquilli. Non stiamo mai al 100%, ti fai male uno o due volte e non trovi mai la condizione. La forza però in qualche modo dobbiamo trovarla perché non possiamo pensare di restare fuori dall’Europa, dobbiamo riuscirci a tutti i costi». E poi, a fine stagione, cambieranno molte cose e prenderà più potere Totti. «Se avrò più potere cambierò qualcosa — l’ammissione dell’ex numero 10 prima della partita — non è però il momento di parlarne, adesso c’è la Roma e le partite che mancano, prima di tutto. Il futuro di De Rossi? Deve decidere lui. Se vuole continuare, ci sediamo e ne parliamo».