Gianluca Petrachi, ex DS della Roma, ha parlato del suo passato in giallorosso ai microfoni di Sportitalia:
Sulla disfatta con il Sassuolo. “Non credo che tutti i problemi siano nati con il Sassuolo, anzi è una cosa che rifarei quella di scendere negli spogliatoi come accaduto quella famosa volta. Il direttore sportivo ha diritto di mettere parola, io volevo nel mio piccolo far capire che stavamo perdendo la dignità che ci stava rimanendo. Nel secondo tempo poi abbiamo rischiato di pareggiare, il discorso motivazionale può aiutare, se un direttore non lo fa può stare a casa o guardare la partita nello sky box“.
Col senno di poi avresti parlato il lunedì invece che a caldo nell’intervallo di Sassuolo-Roma? “Le dinamiche di spogliatoio sono molto particolari, si tratta di un evento che accade una volta all’anno, non è vero che ho litigato con Fonseca. Paulo ha affrontato altre tematiche, io non ho fatto niente di così particolare, ho solo dato voce alla società che non era contenta di quello che stavamo facendo in campo. Lo rifarei altre mille volte“.
Sul carattere spigoloso. “È vero, un po’ lo sono, sono del sud e penso sia un carattere comune. Sono un pò deluso del fatto di non aver avuto un contatto diretto con Pallotta, ero subordinato. Il mio referente era Fienga, lui invece mi trasferiva le cose del presidente, fino a gennaio è andato tutto bene poi qualcosa ha iniziato a scricchiolare“.
Sul rapporto con Pallotta. “Successivamente c’è stato uno scambio di messaggi con lui ,abbiamo chiarito anche se a causa di alcune sue frasi ai media non ho potuto lavorare. Doveva correggere alcune cose nel suo modo di fare“.