LA GAZZETTA DELLO SPORT – Dopo il caos di Juventus-Napoli, Vincenzo Spadafora è molto prudente con le parole. Però conferma un appuntamento preso da tempo, due incontri, il primo con Gabriele Gravina e il secondo con Paolo Dal Pino, numeri uno di Figc e Lega di A. C’è da riflettere soprattutto sulla robustezza del protocollo in vigore. Il testo proposto dalla Figc e validato dal Cts «ha provato a mettere in sicurezza il calcio italiano per consentire la ripartenza da tutti auspicata. È evidente però che la situazione generale sia divenuta nelle ultime settimane ancor più complessa, tanto da non lasciare immune neppure il mondo del calcio nonostante le rigide regole adottate». Ma è migliorabile il protocollo? Il viceministro Pierpaolo Sileri parla di una quarantena ridotta con un tampone alla fine dei sette giorni dopo aver insistito sull’adozione di un codice di comportamento (niente abbracci fra compagni) più severo. Ma il calcio potrebbe anche chiedere aiuto al Governo per rafforzare il protocollo. Non ci può essere un modo per bypassare le Asl. Ma lavorare a una circolare dove l’indicazione per la quarantena soft possa essere più netta? Dal Pino e Gravina lo diranno a Spadafora: se salta la norma, c’è il rischio che si sfasci tutto.