REPUBBLICA – PINCI – Un altro allenatore che sfuma. Cosa resta della Roma? Un cumulo di detriti lasciati dalla disastrosa gestione sportiva degli ultimi 12 mesi: un patrimonio di calciatori esausti e impossibili da riproporre, da Nzonzi a Pastore, costosissime illusioni evaporate col sole dell’estate, e Dzeko o Manolas, eroi della semifinale Champions di un anno fa, oggi a fine ciclo. La Roma illusa da Conte e rimasta delusa pure da Gasperini: l’Atalanta ha fatto tutto ciò che serviva per tenerlo, accontentandone le richieste. E oggi per la Roma è tutto da rifare. Una lista esiste, segretissima, con opzioni anche all’estero.
Ma a Trigoria forse è meglio ripartire dalle certezze. Una su tutte: Lorenzo Pellegrini. II migliore dei giallorossi nel giorno dei saluti a De Rossi, una delle migliori sorprese della stagione. Al punto che l’Inter era convinta di esercitare la clausola per po-tarlo a Milano: 30 milioni da pagare in due rate da 15, operazione eccellente per assicurarsi uno dei migliori classe ’96 in Italia. A fermare un affare che avrebbe fatto felicissimo Antonio Conte, e stato lo stesso Pellegrini: «Voglio restare alla Roma». Questa la sentenza del ragazzo: troppo legato alla squadra per cui ha sempre fatto il tifo e troppo forte la delusione della mancata qualificazione alla prossima Champions Leagueper andarsene così. Per questo la decisione di proseguire, senza battere cassa, solo candidandosi a un posto sempre più stabile nel centrocampo giallorosso dopo l’exploit di quest’anno che ha convinto pure Ranieri, secondo cui Pellegrini, oggi, è il miglior centrocampista in Italia.
Chi il contratto dovrà invece rinnovarlo è Zaniolo. La Roma è disposta ad arrivare fino a 1,2 milioni di euro annui, molti di più dei 270 mila euro che percepisce oggi, ma meno dei quasi 2,5 milioni che si aspettava il suo agente. In ogni caso, nonostante proposte in arrivo, la Roma vuole tenerlo ad ogni costo per farne uno dei punti di riferimento per il prossimo futuro.Orientamento che invece non riguarda Kolarov: lui aveva fatto sapere di voler restare, ma l’opera di rinnovamento “ambientale” coinvolgerà anche il serbo. Come De Rossi, Dzeko e Manolas, vecchia guardia ai ferri cortissimi con la dirigenza attuale dopo una serie di episodi avvenuti nel corso della stagione. Per Kolarov prende con po’ quindi l’ipotesi della rescissione consensuale del contratto, in scadenza altrimenti tra un anno, condizione che gli consentirebbe di tornare alla Stella Rossa, la sua squadra del cuore. Per sostituirlo, già certo il rientro di Luca Pellegrini dal Cagliari, dove ha acquisito esperienza di Serie A con continuità. Al ds Petrachi — lui dal Torino dovrebbe liberarsi, alla fine — il compito di costruire intorno ai giovani una rosa da Champions.