IL MESSAGGERO – RIGGIO – Non tutti i partecipanti alle due ore di dibattito hanno lasciato la Lega serie A con il volto sereno. Si ha la sensazione che club, allenatori e giocatori abbiano perso fiducia nei confronti dell’utilizzo del Var. Al di là del posticipo di ieri, Bologna-Chievo, o delle coppe europee che incombono (ma solo per Juventus e Napoli), erano presenti soltanto 10 allenatori: Andreazzoli, D’Aversa, Gasperini, Gattuso, Giampaolo, Maran, Pioli, Semplici, Spallettii e Tudor. La metà di quelli che siedono la domenica in panchina. Sono, infatti, aumentate le ammonizioni (da 83 a 100) e le espulsioni dirette per proteste (da una a nove), tornate ai livelli dell’ultimo anno pre-Var. Però, sono diminuiti gli interventi dell’arbitro davanti al video (121, di cui 89 correzioni e 32 conferme) e gli errori (18 a fronte di 1.984 situazioni sottoposte a check).
ABISSO OK – Visto quanto successo 24-48 ore prima della riunione (oltre a Nicola Rizzoli, c’erano anche Marcello Nicchi, Gabriele Gravina, Gaetano Micciché, Damiano Tommasi e Renzo Ulivieri), non si poteva non parlare del rigore concesso dall’arbitro Abisso (protagonista in negativo in Fiorentina-Inter del 24 febbraio) in Lazio-Sassuolo. Decisione giusta secondo il designatore della Can A, Rizzoli, con tanto di spiegazione a un incredulo Locatelli, presente ieri a Milano (assente De Zerbi, nonostante le polemiche del giorno prima), provando a fare chiarezza sui concetti di volontarietà, congruità e aumento del volume del corpo. Un rimpallo non esclude il fallo di mano: «Se l’intenzione è impattare la palla col corpo e il braccio è largo, poco conta che rimpalli su un’altra parte del corpo. Se invece l’intenzione è di giocare la palla, marcare l’avversario o presidiare la zona, si propende per la non punibilità», la tesi di Rizzoli. Parlando dei falli di mano, per Beppe Marotta «serve chiarezza su certe interpretazioni, dobbiamo farci sentire di più all’Ifab». Favorevole alla Var, si conferma il ct Mancini: «Sicuramente nel week-end sulla Var c’è stato qualche problema, ma sono convinto che risolva più problemi di quanti ne crei. Questa è una cosa positiva»
MICHAEL HA SBAGLIATO – Altro episodio controverso è stato il tocco di mano di Alex Sandro in Juventus-Milan. Rigore da concedere e quindi errore di Michael Fabbri non fischiarlo, nonostante sia andato a visionare le immagini al Var: «Non possiamo supportare la sua decisione», ha ammesso Rizzoli. «Fabbri deve crescere, così come tanti arbitri». Curioso che al dibattito non fosse presente Leonardo, il più arrabbiato dopo la sconfitta dei rossoneri contro la squadra di Allegri (anche lui non pervenuto, c’erano il suo vice Landucci e Barzagli). Per il Milan presenti Gattuso e Romagnoli, che non hanno fatto nessun intervento («Noi penalizzati, ma non deve essere un alibi», le parole di Rino, qualche ora dopo, al canale tematico rossonero). Nemmeno quando è stato analizzato il rigore non concesso a Piatek in Sampdoria-Milan, ritenuto non sanzionabile.
MANDZUKIC-ROMAGNOLI – Sempre Rizzoli non ritiene giustificate le proteste rossonere sulla reazione in area di Mandzukic contro Romagnoli. In quel caso non c’erano gli estremi per azionare il Var Calvarese perché mancava la componente del «chiaro errore dell’arbitro» che è poi alla base della revisione dell’assistenza tecnologica. La Procura della Figc ha richiesto la prova tv per Mandzukic. Oggi si pronuncerà il giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, ma è difficilissimo che il croato possa essere squalificato. Per due motivi: manca la condotta violenta e l’episodio è già stato analizzato dal Var. Infine, è stata ribadita l’importanza della control room, dal prossimo anno a Coverciano (tutti nello stesso luogo, fondamentale per l’uniformità di giudizio), e la necessità di individuare i migliori arbitri al Var.