Carlo Chiossi: “Io, supplente di De Vito, sono triste per lui. Tor di Valle? Tifo Lazio”
REPUBBLICA – È stato già soprannominato “il supplente”. Carlo Maria Chiossi, architetto, 351 voti alle elezioni del 2016, è il nuovo consigliere comunale del M5S. Ieri ha fatto il suo ingresso in Aula Giulio Cesare salutato dalla sindaca Virginia Raggi. Prende il posto, non si sa ancora per quanto, di Marcello De Vito, sospeso dopo l’arresto.
Con che spirito arriva a sostenere la maggioranza in questa fase così delicata?
«Emozione ma anche tristezza. Il motivo per cui sono qui non è quello che potevo auspicare». Conosce De Vito? «Siamo amici, lo conosco dal 2012 e non mi aspettavo nulla di quanto è accaduto. Sono umanamente dispiaciuto, mi auguro che possa riscattarsi».
Per l’amminitrazione comunale qusta è una fase complicata, tra assessori che mancano, l’Ama in crisi, gli incendi dei Tmb, l’inchiesta sullo stadio a Tor di Valle. Lei è alla sua prima esperienza politica e diversi candidati prima di lei hanno rinunciato: chi gliel’ha fatta fare?
«Il battesimo è di fuoco ma sono qui per spirito di appartenenza, non mi tiro certo indietro».
Ha già parlato con la sindaca?
«Non ancora».
Lei è architetto, è stato nel tavolo dell’Urbanistica che ha espresso posizioni critiche nei confronti dello Stadio della Roma a Tor di Valle: qual è la sua posizione?
«Ho una mia idea ma preferisco leggere le carte. Quello che conosco l’ho letto sui giornali, prima di dire cosa penso voglio informarmi sugli atti». Potrebbe essere un impianto utile alla città? «Guardi, io sono tifoso della Lazio, dello stadio della Roma, francamente, potrebbe anche non importarmene nulla…».
L’altro giorno il Papa è stato in Aula Giulio Cesare e, nel suo discorso, ha invitato a una rinascita morale e spirituale della capitale: lei che ne pensa?
«Questa città ha subito Mafia capitale e vari scandali, una rinascita è necessaria». Agli scandali, stando alle inchieste, sembrano aver partecipato anche i 5 Stelle, non crede? «Non ci credo, quell’arresto tra i 5 Stelle è stato solo un caso».