LA GAZZETTA DELLO SPORT – Giovedì prossimo contro il Wolfsberger, ad esempio, un posto da titolare dovrebbe essere senz’altro di Pastore, proprio com’era successo all’esordio dei giallorossi in Europa League contro l’Istanbul Basaksehir. È vero che il non banale infortunio di Lorenzo Pellegrini e l’affaticamento agli adduttori di Mkhitaryan rendono la concorrenza per il ruolo prediletto da trequartista assai più debole, però è innegabile che l’arrivo di Paulo Fonseca stia dando altra considerazione all’argentino, che non a caso finora ha accumulato quattro presenze in sette partite fin qui disputate dalla squadra giallorossa.
Troppo presto, ovviamente, per parlare di rinascita per un giocatore che è stata la più grande delusione della Roma (e forse dell’intera Serie A) della scorsa stagione. Il costo del cartellino (25 milioni), il lungo e costoso ingaggio (4 milioni per cinque anni) e l’età non più verde (30 anni) lo hanno reso in estate virtualmente incedibile persino in prestito.