IL TEMPO – CARMELLINI – Il mondo intero celebra il talento straordinario di questo neo giallorosso capace di diventare il più giovane calciatore a realizzare una doppietta in Champions League. Un palcoscenico molto più allargato rispetto al campionato italiano, una vetrina che espande l’immagine di Nicolò Zaniolo e le sue gesta, ben oltre i confini nazionali. La Roma se lo gode, Monchi si lecca i baffi ben sapendo che più avanti la strada si può far dura e i tifosi adesso stanno vivendo il trip del possibile addio rischiando anche di rovinarsi il momento felice. E non che siano matti eh, perché i precedenti in questo senso in effetti non lascerebbero tranquilli nessuno e vanno tutti in quella direzione. Dice: ma Pallotta ha detto che resta e che il futuro della Roma sarà lui. Ecco, appunto, potrebbe replicare qualcuno visto che le stesse cose il numero uno giallorosso le aveva dette elogiando Alisson che poi però era volato via, per una cifra clamorosa, in Premier League. Eppoi, la presenza all’Olimpico del ds bianconero Paratici proprio nella serata dell’impresa, non ha fatto altro che aumentare l’agitazione innescando una sorta di isteria collettiva. Il problema è che la Roma dovrebbe capire invece quanto non le conviene vendere Nicolò: almeno adesso (e in effetti non sembra a rischio per la prossima stagione). Certo in questo momento metterlo sul mercato equivarrebbe a incassare un assegno in bianco sul quale il club giallorosso dovrebbe solo scrivere la cifra. Ma siamo sicuri che, mero denaro a parte, le convenga davvero? Confermandolo a Roma avrebbe tutta una serie di ritorni in parte economici ma soprattutto di immagine. Innanzitutto con i suoi tifosi che in questo senso sono quasi disamorati, perché ogni volta che si scopre o si valorizza un fenomeno (tanto di cappello s’intenda eh), subito dopo arriva il momento degli addii. E poco importa se e a suon di milioni, perché quelli non vanno certo nelle tasche dei tifosi. Secondo perché con Zaniolo e Pellegrini (senza considerare Schick) la Roma avrebbe un futuro assicurato e tutto di marca italiana. Si può decidere di percorrere la strada delle plusvalenze, ma sicuramente paga di più quella di un riaffiancamento con un popolo che ha bisogno di avere qualcosa indietro. Ha bisogno di continuare ad identificarsi e che dopo De Rossi, sembra aver preso Zaniolo e Pellegrini quali nuovi punti di riferimento: forse un po’ presto, però al cuore non si comanda.