Corruzione, i pm chiedono il giudizio per Parnasi e altre quindici persone
IL TEMPO – DI CORRADO – Dopo appena 24 ore dalla conferenza stampa in cui il sindaco Virginia Raggi ha annunciato lo sblocco dei cantieri per la realizzazione del nuovo stadio dell’As Roma, la Procura capitolina ha chiesto il rinvio a giudizio per 15 delle oltre 20 persone finite nell’indagine sul presunto sistema corruttivo che ruotava attorno al progetto Tor di Valle. L’ex presidente di Eurnova srl, Luca Parnasi, rischia di finire a processo insieme a cinque collaboratori della sua società: Luca Caporilli, Simone Contasta, Giulio Mangosi, Gianluca Talone e Nabor Zaffiri; con l’accusa di far parte di un’associazione a delinquere che, per ottenere «provvedimenti amministrativi favorevoli alla realizzazione del Nuovo Stadio della Roma e di altri progetti imprenditoriali», «avvicinava» pubblici ufficiali dando o promettendo denaro e «altre svariate utilità».
Secondo la ricostruzione dei pm Paolo Ielo e Barbara Zuin, Parnasi avrebbe corrotto l’avvocato genovese Luca Lanzalone, inviato a Roma dai vertici del Movimento 5 Stelle per sbloccare la «querelle» sullo stadio. Prima nella veste di «amministratore di fatto» del Comune di Roma e poi in quella di presidente di Acea, Lanzalone avrebbe fornito a Parnasi «informazioni sullo stato delle pratiche amministrative in corso, partecipando in prima persona alla delibera di conferma della dichiarazione di pubblico interesse e all’intero iter procedurale» relativo all’impianto sportivo giallorosso, «interessandosi dell’acquisizione di un immobile presso il Business Park dello stadio dove trasferire la sede di Acea». In cambio Parnasi avrebbe affidato o promesso di affidare «lucro-si incarichi in favore dello studio legale Lanzalone&Partners e dei suoi soci». Il costruttore romano e l’avvocato genovese non si troveranno insieme alla sbarra. Lanzalone, infatti, ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, bypassando l’udienza preliminare: il dibattimento inizierà il 5 marzo. Sul fronte dei politici «avvicinati» da Parnasi, per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, ci sono l’ex vice-presidente del Consiglio della Regione Lazio Adriano Palozzi (Forza Italia), il consigliere regionale Michele Civita (Pd), il consigliere comunale Davide Bordoni (Forza Italia), l’assessore allo Sport del X Municipio Giampaolo Gola (M5S).
In particolare, Palozzi dovrà rispondere delle accuse di corruzione, per aver ricevuto a febbraio 2018 dal costruttore romano 25 mila euro come contributo per la sua compagna elettorale, tramite un bonifico bancario alla società Pixie Social Media, riconducibile al consigliere regionale. Civita, invece, è accusato di essersi lasciato corrompere da Parnasi in cambio dell’assunzione del figlio Daniele presso la società Be Consulting spa, partner commerciale di Eurnova. Mentre l’assessore Gola dovrà rispondere di traffico illecito di influenze, perché, «si faceva indebitamente promettere da Luca Parnasi, a titolo di prezzo per la propria mediazione illecita nei confronti di Paolo Ferrara(presidente del gruppo consiliare M5S al Comune), un incarico lavorativo presso l’As Roma, il Conio la società Ampersand, riferibile a Parnasi». Per Ferrara al momento non c’è richiesta di rinvio a giudizio; quindi probabilmente la sua posizione va verso l’archiviazione. Oltre a Daniele Leoni, funzionario del dipartimento Urbanistica del Comune e Claudio Santini, ex capo di Gabinetto al Mibact, rischia il processo il soprintendente ai Beni culturali di Roma Francesco Prosperetti e l’architetto Paolo Desideri. «Prosperetti chiamato ad intervenire nel procedimento avviato dal precedente soprintendente per l’apposizione del vincolo monumentale sull’ippodromo Tor Di Valle(che avrebbe paralizzato o comunque rallentato l’iter – si legge nel capo d’imputazione – induceva indebitamente Luca Parnasi ad attribuire a Paolo Desideri (amico di Prosperetti e a lui legato di collaborazione professionale con la figlia Beatrice) l’incarico pro-fessionale di “progettazione della ricollocazione e ricostruzione di una campata strutturale dell’ex Ippodromo Tor Di Valle”, per un corrispettivo complessivo di oltre 200.000 euro, parzialmente corrisposto a Desideri, quale adempi-mento necessario al fine di richiedere l’archiviazione della proposta di apposizione del vincolo».