MESSAGGERO – CARINA – Poche certezze. L’unica si chiama Daniele De Rossi: «Contro il Frosinone partirà titolare», l’ammissione di Di Francesco. Torna Daniele, torna il riequilibratore. Che sia 4-3-3 o 4-2-3-1 (più probabile questa sera) poco cambia. O meglio, cambia tutto. Perché c’è una Roma con De Rossi e un’altra senza. Una dicotomia più evidente dal rientro del centrocampista dopo i tre mesi di stop. Con lui in campo è un’altra squadra. Più coperta, maggiormente convinta dei propri mezzi, più cinica, più presente nella gara. I primi 67 minuti di Roma-Bologna, che anticipano il suo ingresso in campo, ne sono l’ennesima conferma.
IL FARO – Ma anche il primo tempo contro il Chievo, paradossalmente viste le due reti di vantaggio nei primi 18 minuti, può esser letto in quest’ottica. Senza Daniele, la Roma appare più fragile. È come se mancasse qualcosa: la carica ai compagni, la sicurezza ai giovani, la comunicazione, la tranquillità nella giocata. Chiamatelo come preferite: allenatore in campo, guida, capitano. La cosa importante è che ci sia. I numeri sono lì a confermarlo: 12 reti subite (Torino, Atalanta e Fiorentina) nelle tre gare prima del suo rientro dal primo minuto. Tre gol al passivo nelle successive quattro, dove De Rossi è partito titolare con Milan e Porto e subentrato in corsa con Chievo e Bologna. Oggi a Frosinone concederà il tris. Probabilmente vicino a Nzonzi. Una scelta che ha una sua logica visto il centrocampo a cinque che il Frosinone è solito utilizzare. Contro il Bologna, infatti, la Roma ha sofferto maledettamente le ripartenze centrali della squadra di Mihajlovic. Serve un argine, dentro quindi Daniele. Che lunedì s’è rivisto anche in fase offensiva: l’assist a Fazio, per il parziale 2-0, porta la sua firma. Il gol invece gli manca da tempo. Quasi da un anno. Lo scorso 9 marzo, sfruttando un assist di Nainggolan, l’ultimo acuto: il 2-0 contro il Torino (gara che poi si concluse con la vittoria dei giallorossi per 3-0). Sfruttando l’assenza di Perotti, Kolarov è diventato rigorista. Per un periodo, anche Daniele lo è stato. Ultima tranche dello Spalletti bis: tira un penalty nel derby e con il Milan, si ripete in nazionale contro l’Albania dopo aver già segnato alla Spagna. Se serve, anche adesso è pronto. Ma più che farli, i gol, in questa Romaha il compito di evitarli. Oggi, nel derby e con il Porto. Per arrivare quarti in campionato e ai quarti in Champions, c’è infatti bisogno di lui.