De Vito ora parla: a 30 giorni dall’arresto faccia a faccia con i magistrati
LA REPUBBLICA – A 48 giorni dall’arresto, l’ex presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito, in carcere per corruzione, è pronto a rendere dichiarazioni spontanee ai pm. L’audizione è fissata per domani. De Vito che finora si è professato innocente, aveva anche indirizzato una lettera aperta ai consiglieri 5S, rivendicando la bontà del proprio operato, la propria innocenza e lamentando l’espulsione dal movimento. Nella missiva del 13 aprile, recapitata anche alla sindaca Virginia Raggi, De Vito aveva anche ribadito la propria volontà di rimanere in carica sostenendo che la circostanza della propria detenzione andava considerata come un legittimo impedimento. Aveva poi riservato una frecciata all’indirizzo di Luigi Di Maio, alludendo all’atteggiamento tenuto dal Movimento in occasione del voto per il sì all’immunità di Matteo Salvini di fronte alla richiesta di autorizzazione a procedere per il caso Diciotti. Il politico sarà ascoltato nel carcere di Regina Coeli dove si trova dal 20 marzo scorso. L’inchiesta che lo coinvolge è uno dei filoni scaturiti dall’indagine sulla realizzazione del nuovo stadio a Tor di Valle. Insieme con l’avvocato Camillo Mezzacapo, anche lui arrestato, De Vito avrebbe operato per agevolare gli interessi del costruttore Luca Parnasi, al vertice della triangolazione per l’edificazione dell’opera. A De Vito è contestato anche di aver piegato il proprio ruolo pubblico agli interessi dei costruttori Toti e Statuto, interessati ad altri lavori che avevano come partner imprescindibile l’amministrazione comunale. Si tratta dell’ex stazione di Trastevere, la ex Fiera e la riqualificazione dell’area degli ex Mercati generali dell’Ostiense. Finora De Vito non ha mai reso dichiarazioni a verbale. Nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Francesco