IL MESSAGGERO – L’ascia di guerra tra Edin Dzeko e Stephan El Shaarawy non è ancora sepolta. I due attaccanti sono reduci da una accesa lite avvenuta a fine primo tempo della partita con la Spal, in cui il bosniaco si è scagliato contro il Faraone per una parola di troppo. Un’aggressione dovuta al nervosismo accumulato durante il match, ma che non ha convinto Ranieri a metterlo in panchina. A farne le spese con la sostituzione è stato Stephan rientrato dalla Nazionale domenica scorsa per un infortunio al polpaccio che lo terrà in infermeria per una ventina di giorni. Solo ieri, invece, Edin ha messo piede a Trigoria per la prima volta dopo la partita del Mazza: si è sottoposto ad alcuni controlli medici che hanno scongiurato problemi muscolari (dalla Bosnia era nata l’indiscrezione secondo la quale avesse giocato con delle infiltrazioni), ha svolto l’allenamento defaticante e si è sottoposto a un lungo faccia a faccia con Ranieri dopo aver chiesto scusa a tutti i compagni. Il tecnico non ha voluto solo chiarire l’episodio incriminato, ma ci ha tenuto anche a capire da dove nascesse tutto il nervosismo che sta tormentando Edin.
I MOTIVI Dal contratto in scadenza nel 2020 e la volontà della società di non rinnovarlo, ai pessimi risultati che ha inanellato la squadra, tutti i motivi di tensione che non hanno contribuito alla serenità dall’attaccante. A molti calciatori nello spogliatoio non è piaciuta la reazione di Dzeko, alcuni sono rimasti abbastanza freddi nei suoi confronti schierandosi con El Shaarawy. Altri, invece, come Kolarov e Manolas, hanno minimizzato l’accaduto accantonandolo come un episodio di campo. La società senza più Monchi al comando e con parte della dirigenza (Totti compreso) a Doha per un workshop con gli sponsor, multerà il bosniaco per il suo comportamento irrispettoso, ma per l’ufficializzazione interna si attenderà il ritorno a Roma dei dirigenti previsto per oggi. Ranieri per raggiungere l’obiettivo qualificazione in Champions non intende rinunciare alla punta contro il Napoli, vero punto di riferimento dell’attacco giallorosso, anche se il gol in casa in campionato manca dal 28 aprile 2018, in Roma-Chievo 4-1.