10 Mag 2019In Rassegna stampa5 Minuti

Dzeko: “Crediamoci Roma, nulla è impossibile»

GAZZETTA DELLO SORT – CECCHINI – Erano i giorni del vino e delle rose, di un futuro ricco solo di «magnifiche sorti e progressive», di un amore ineluttabile come un colpo di fulmine. Era il 30 agosto 2015, l’Olimpico conteneva 55.000 spettatori e la Roma giocava contro la Juventus, battendola con un 2-1 santificato dal primo gol giallorosso di Edin Dzeko. Quasi quattro anni più tardi, domenica prossima tanto apparentemente sarà simile. Allo stadio saranno ancora di scena i bianconeri, si rivedranno oltre cinquantamila spettatori, ma il periodo dei grandi sogni per il momento sembra terminato. La Juve arriva a pancia piena davanti a tanti tifosi innamorati di Cristiano Ronaldo, mentre la Roma insegue «solo» un posto in Champions. A guidarla in attacco, però, ci sarà sempre lui, Dzeko, a cui però gli 86 gol in maglia giallorossa sono valsi poco rispetto alle aspettative di quel giorno di agosto.

 

Delusione

«Provai emozioni indescrivibili – racconta al “match program” –. La prima rete in un nuovo calcio: tante sensazioni mischiate. È un gol che non dimenticherò mai». Così come questi anni che sembrano declinare verso l’addio, con l’Inter in agguato – soprattutto se arrivasse Conte – e tanti estimatori in Premier. D’altronde il bosniaco ha scritto un pezzo di storia, arrivando a essere 8° tra i cannonieri del club. «Sì, però non ho vinto niente. È un po’ strano quando fai la storia e non vinci. Avremmo dovuto fare meglio e in quattro anni vincere qualcosa. Ad esempio, in questa stagione avremmo dovuto fare di più in Coppa Italia, visto che la Juve è stata più forte in campionato. Non ci siamo riusciti e io sono il primo ad essere deluso». L’espressione ricorre tre volte. La seconda quando parla dell’ultima partita giocata a Genova. «Siamo delusi perché abbiamo sofferto per fare il gol e prendere l’1-1 all’ultimo su calcio d’angolo non può succedere. Abbiamo perso due punti importantissimi. Eppure bisognerebbe essere sempre concentrati fino alla fine». La terza volta è in chiave strettamente autocritica. «Non sono contento della mia stagione. Doveva andare meglio sia per me che per la squadra. Purtroppo non si può cambiare il passato. Dobbiamo dare tutto per arrivare in Champions, ma non sarà facile perché abbiamo lasciato troppi punti per strada. Rigiocherei tante partite, se potessi, ma soprattutto quella di Oporto, mentre in campionato il secondo tempo a Bergamo: se avessimo portato a casa la vittoria, avremmo una classifica diversa. L’Atalanta ora è la favorita per il 4° posto. Di sicuro in questa stagione abbiamo preso troppi gol, Ranieri ha lavorato su questo aspetto e in difesa siamo andati meglio».

Cerchio chiuso?

L’impressione è che la sfida con la Juve per Dzeko sia un cerchio che si chiude, anche perché il centravanti vorrebbe ancora giocare la Champions. Certo, se la Roma rimontasse gli scenari cambierebbero («io e la mia famiglia qui stiamo benissimo»), ma in mezzo c’è la sfida ai bianconeri. «È sempre importante, anche per loro, con molti stimoli. Ronaldo, ad esempio, punta a vincere la classifica marcatori. D’altronde, in Serie A nessuno ti regala niente, ma noi da qui alla fine dobbiamo fare 9 punti e poi vediamo. Dobbiamo crederci, può accadere di tutto. Avete visto il Liverpool in Champions? Nel calcio non si deve mai dire:”Non può succedere”». Chissà se vale anche per il suo futuro.