Dzeko-Milik, gli eurogol, la rabbia e la gioia. Roma-Napoli, in area è una sfida da pivot
LA GAZZETTA DELLO SPORT – NICITA, CECCHINI – Una volta li chiamavano «corazzieri». Ovvero, attaccanti alti e forti, perciò abili di testa ed in grado di fare a sportellate con difensori di stazza inevitabilmente simile alla loro. Il problema per questi ultimi, però, è che Edin Dzeko e Arkadiusz Milik hanno anche piedi assai educati. Quanto basta per diventare punti di riferimento per Roma e Napoli, che arrivano a questa partita con spiriti ed obiettivi molto diversi. Se i partenopei – saldamente secondi in classifica – rodano gamba e strategie in vista della sfida di Europa League contro l’Arsenal, i giallorossi giocano l’ormai consueta partita della vita, visto che l’ingresso in Champions resta l’ultimo (e per certi versi anche il primo) obiettivo stagionale.
SCUSE E DUBBI Per sperare, Claudio Ranieri avrebbe bisogno però della migliore versione dell’attaccante bosniaco. Non quella, per intenderci, che dal 28 aprile, quasi un anno, non riesce a trovare il gol all’Olimpico in campionato. Questione anche di testa, naturalmente. Se è vero che dal punto di vista fisico è reduce da un infortunio muscolare rimediato con la sua nazionale, è la serenità che Dzeko in questo momento cerca. Per informazioni, basta riavvolgere il nastro e riandare all’ultimo giocato in campionato, quello di Ferrara, dove all’intervallo proprio il bosniaco ha acceso una lite furiosa con El Shaarawy, che gli è costata una multa non banale e le scuse pubbliche tre giorni fa davanti a tutta la squadra, oltre che una «confessione» con un preoccupato Ranieri. Al netto del piccolo infortunio, forse però il periodo in nazionale lo ha tranquillizzato. Certo, dalla Bosnia rimbalzano un paio di concetti: Edin si sente un leader ma quest’anno vede che tanti di compagni col suo carattere sono stati ceduti. Inoltre, a 33 anni, vorrebbe vivere il tramonto di carriera in una squadra ambiziosa, che giochi per vincere. Cosa che Roma – dove pure lui e la sua famiglia stanno benissimo – non può garantirgli. Senza contare che lo stesso club giallorosso, qualora non arrivasse in Champions, avrebbe un qualche ridimensionamento a partire dal monte ingaggi da tagliare almeno del 20%, a cominciare magari proprio con Dzeko, che è quello che guadagna di più (circa 4,5 milioni). Resta sempre in piedi l’ipotesi di allungamento con spalmatura dello stipendio, ma forse è più robusta l’idea di una sua cessione, con Inter (soprattutto), West Ham ed Everton alla finestra, con la Roma che al momento chiede una ventina di milioni. Morale: arrivando in Champions, sarebbe più facile che il matrimonio continui.
IL SOLE DI AREK Matrimonio invece senza crisi e scricchiolii quello di Milik con il Napoli. Perché dopo due anni costellati di infortuni adesso finalmente i tifosi azzurri stanno scoprendo il valore di questo centravanti che segna con continuità e si è scoperto un’ottimo specialista su punizione: 3 gol diretti in questo campionato, nessuno come lui. «È tornato il sole, a Napoli sto bene e penso di restarci a lungo», ha detto ai microfoni di Sky Sport. Il polacco mostra così gratitudine al club che ha avuto la pazienza di aspettarlo e metterlo nelle condizioni di rialzarsi dopo due gravi infortuni. In più con Ancelotti – che non perde occasione di incensare anche quando si trova in nazionale – sta maturando anche sotto il profilo tattico, nella manovra della squadra. Per questo quando parla di Dzeko, il suo rivale odierno rispettosamente osserva: «Sta facendo bene. All’inizio no, ma quest’anno tiene la palla, fa salire la squadra e segna. È un esempio per tante persone».
I NASONI E in un Napoli sorridente e che arriva all’Olimpico senza troppe pressioni, spicca l’intesa che stanno costruendo da qualche tempo a questa parte la coppia d’attacco Milik-Mertens, forzata anche dall’infortunio di Insigne. «Ciro» Mertens, dopo aver servito al polacco uno splendido assist contro il Salisburgo, al San Paolo, per festeggiarlo lo ha preso per il naso, abbastanza prominente. Affettuosità ricambiata da Arek quando contro l’Udinese è andato in gol il belga, dopo quasi tre mesi di digiuno. Ci scherzano su:«Abbiamo nasi importanti». Che servono anche per avere fiuto del gol. E oggi all’Olimpico – dove Dries ha segnato 3 dei suoi 5 gol contro i giallorossi – la coppia azzurra farà le prove generali per la grande sfida dell’Emirates contro l’Arsenal, quando il Napoli si giocherà l’obiettivo della stagione.