Sono passati dieci mesi da quel 1° dicembre, quando si accasciò a terra durante Fiorentina-Inter. Edoardo Bove sta lavorando per tornare in campo, magari anche in Italia. “Non riesco a star fermo, devo muovermi, gioco a padel, ho la palestra in casa. Il prossimo passo è il ritorno in campo. Bisogna fissare il come, il dove e quando. Chi lo fissa? Edoardo… – racconta in un’intervista al Corriere dello Sport – Le visite saranno state una decina, molte di semplice controllo, elettrocardiogramma, prove sotto sforzo, holter pressorio, oltre a aritmologiche e a studi elettrofisiologici. Sono preparato. I medici hanno giustamente tutte le cautele… Ci vuole ancora un po’ di tempo, ma sento che si sta chiudendo il cerchio. Stiamo parlando con la Roma. Sono sotto contratto fino a giugno 2028, è ancora lunga”. Poi Bove passa a parlare di Mourinho, il suo padre calcistico: “In estate l’ho sentito. José è il mio papà calcistico, si era fatto vivo subito, a dicembre, con mio padre che lo adora”. Chiusura di intervista poi su Pellegrini: “Ti confesso che in questi giorni sono particolarmente felice per Lorenzo (Pellegrini, ndr), un ragazzo d’oro, positivo. Lollo è uno che sta sulle sue, è riservato. Forse per questo qualcuno non l’ha capito”.