Eusebio chiuso nel silenzio, Donadoni e Ranieri in attesa
IL MESSAGGERO – TRANI – Eusebio Di Francesco è da solo, al buio dietro il vetro oscurato. Sguardo fisso nel vuoto, seduto sul pullman della Roma, in prima fila dietro all’autista. Aspetta di sapere se potrà continuare la sua avventura sulla panchina della Roma. Eusebio mon è stato ancora avvertito dal management di Pallotta, presente al completo a Oporto, anche perché c’è indecisione sull’erede. Paulo Sousa ha evitato di presentarsi all’Estadio do Dragao. E, a quanto pare, è uscito di scena. Venerdì sarà il nuovo l’allenatore del Bordeaux. Il vicepresidente Baldissoni, l’ad Fienga e il ds Monchi sono in contratto con il presidente. Devono capire su chi puntare: hanno il sì di Donadoni come traghettatore. La soluzione ideale, secondo la proprietà Usa, per poi tirare le somme a fine stagione. Il piazzamento in campionato conterà per scegliere a quale tecnico affidare la prossima stagione. Panucci si sente ancora in corsa. E’ ct dell’Albania, ma già prima di Natale ha dato la disponibilità. Ultimamente, però, non è stato contattato. Montella è in lista. Anche Ranieri.
APPESO A UN FILO – Separato in casa. Soprattutto muto e infuriato: Di Francesco ha rinunciato a parlare in confernzea stampa. e non ha rilasciato nemmeno le interviste alle tv. Più che a se stesso, pensa ancora alla Roma Ce l’ha con Cakir. L’arbitro turco, non sanzionando l’entrata di Marega su Schick, gli ha impedito di arrivare per il 2° anno di fila agli ottavi. Ma prima dell’errore dell’arbitro, evidenti sono state le gaffe di Manolas, Karsdorp e Florenzi che rispettivamente consegnato il tris e la qualificazione al Porto. Il colpo di grazia, prima del rigore trasformato da Telles al minuto 12 del 2° tempo supplementare, glielo ha assestato Dzeko,pappandosi la rete della promozione. Eusebio ha comunque fatto i complimenti ai protagonisti della sera. Breve sosta negli spogliatoi, dove ha lasciato diversi giocatori in lacrime, prima di rifugiarsi sul pullman. Non ha avuto la forza di parlare.
SOLIDARIETA’ INTERNA – Il pianto di Florenzi. Quello di Cristante e la disperazione di altri. La reazione del gruppo, nella sfida più delicata, sta facendo riflettere la dirigenza della Roma. Che ha rimandato a oggi la decisione definitiva. Al rientro nella Capitale, dunque, nel primo pomeriggio. Eusebio, per ora, è in stand by. Non è certo l’esonero che però rimane l’unica soluzione per cercare di sistemare in corsa la situazione e conquistare quel 4° posto che resta vitale per il club giallorosso. «Non difendo Di Francesco perché è mio o perché ho vissuto anni bellissimi con lui, ma perché sono un dirigente della Roma ed è il mio allenatore. E il tecnico della Roma va difeso fino alla fine» le parole di Totti prima dell’inizio della gara contro il Porto. Non è diversa, a fine match, la posizione di De Rossi. Anche il capitano si augura di poter continuare con Di Francesco. Il pullman ha acceso i motori alle 23,56 di Oporto. L’una in Italia. Con Eusebio ancora allenatore della Roma. Anche se circola di nuovo l’ipotesi delle dimissioni.