IL MESSAGGERO – CARINA – Anche a Parma Florenzi è rimasto a guardare. Sono diventate 6 le panchine consecutive. Ieri a Nyon Fonseca è tornato sull’argomento: «Per il ct Mancini è fondamentale? Sono opinioni, differenti… Anche per me è importante, adesso però è un’opzione. Non c’è un caso». La motivazione delle esclusioni è tecnica: bocciato da terzino, in attacco il portoghese gli preferisce Kluivert, Perotti e quando tornerà Mkhitaryan. Alessandro si trova così in un vicolo cieco dal quale uscire è difficile. Per non perdere la Nazionale, deve giocare. Perché le parole del ct azzurro a fronte di continue e future esclusioni, non gli garantirebbero la kermesse a giugno.
La Roma per ora rimane alla finestra, consapevole di due fattori: 1) dopo il rinnovo di 15 mesi fa, Florenzi costa annualmente oltre 6 milioni al lordo (sino al 2023 ; 2) l’allenatore non lo considera fondamentale nel progetto tecnico. Ergo, qualora dovesse arrivare a gennaio l’offerta giusta non si metterà di traverso. Ma dove può andare il laterale di Vitinia? In Italia piace a Fiorentina, Inter, Juventus e Sampdoria. Il problema è che il club viola, ad eccezione di Ribery (4) e Chiesa (1,8) ha una linea sugli stipendi che varia da 1,1 a 1,5 milioni mentre il presidente Ferrero lo vorrebbe in prestito. Suning non avrebbe problemi, ma Conte gli ha già preferito Darmian. E Sarri, suo estimatore, ha in rosa Danilo e De Sciglio. Rimane l’estero con Garcia, ora al Lione, che lo riabbraccerebbe volentieri.
Da romano a romano, intanto Pellegrini vede la fine del tunnel. Ieri ha svolto una visita di controllo a Villa Stuart. Positivo l’esito: da giovedì si riaggregherà alla squadra. Fra 10 giorni è previsto un esame ecografico di controllo. Se non ci saranno intoppi, sarà convocato con il Brescia. Esami anche per Spinazzola: anche lui spera di rientrare dopo la sosta.