IL TEMPO – AUSTINI – Come cambiare (in meglio) una stagione in quarantena. Anche se in ritardo, la svolta giallorossa è arrivata grazie a un’idea modellata da Fonseca durante gli infiniti mesi del lockdown: difesa con tre centrali, due esterni liberi di attaccare senza troppe preoccupazioni, una coppia di mediani sempre pronta a inserirsi e due trequartisti altrettanto «spensierato dietro il centravanti. Una nuova Roma che ha infilato cinque risultati utili consecutivi – sarebbero state tutte vittorie senza l’«infortunio» finale di Spinazzola con l’Inter – in campo si muove già a memoria, è più aggressiva, pericolosa e sta provando a recuperare solidità difensiva. Salvo qualche occasionale esperimento invernale, la prova in campionato all’andata contro l’Atalanta, finita non proprio benissimo, e quella in Coppa Italia a Parma dov’era però Cristante ad abbassarsi trai due centrali difensivi, la nuova Roma è nata proprio nel bel mezzo della pandemia. Fonseca si è messo a studiare la modifica tattica a tavolino, sempre collegato con i suoi collaboratori, un dialogo allargato ai giocatori per coinvolgerli in qualche modo e rendere meno noiosi gli allenamenti da casa. Poi, una volta che Trigoria si è ripopolata, sono scattate le esercitazioni tattiche sul campo. Evidentemente Fonseca non era convinto fino in fondo ed è ripartito col vecchio modulo, ma le tre sconfitte di fila dopo il sofferto successo sulla Samp lo hanno convinto a passare al 3-4-2-1: col Napoli i primi progressi nonostante il ko, poi quattro vittorie e un pari. Come ogni cambiamento positivo in corsa, si porta dietro il rammarico di non averlo fatto prima: la Roma di pesi fa pensare che era in grado lottare fino in fondo per la Champions. Ma ormai è giusto guardare avanti, blindare il quinto posto e proiettarsi all’Europa League, dove la Roma si ripresenterà con questa nuova veste contro il Siviglia il 6 agosto. E con diversi protagonisti în più. La linea a 5 ha permesso a Fonseca di lanciare Ibanez – provato titolare sin dai primi allenamenti di gruppo a maggio – di mettere Kolarov in una posizione più consona alla sua condizione atletica, di far crescere il rigenerato Bruno Peres (la Ceres si è scusata per il tweet di cattivo gusto sul brasiliano) e Spinazzola, di sfruttare appieno la qualità di Mkhitaryan aspettando il definitivo rientro di Zaniolo. Il portoghese ha dato due
giorni liberi alla squadra che si ritroverà a Trigoria direttamente domani per la rifinitura di Roma-Fiorentina (o, si allenano gli infortunati), chiedendo ai giocatori «staccare» anche in vista della lunga trasferta torinese: i giallorossi dovrebbero rimanere in Piemonte nei giorni
che separano le ultime due sfide con granata e Juventus. Anche in chiave mercato Baldini inizia a progettare la rosa del futuro per il nuovo modulo: Pedro, già preso, è perfetto per giocare dietro a Dzeko, ora sì cerca di definire l’acquisto definitivo di Smalling col Manchester United. Ma bisogna anche vendere, e tanto: continuano i contatti tra l’AI -Shabab e l’agente di Perotti per decidere sull’eventuale trasferimento.