Fonseca riflette: «Roma, nel calcio succede di tutto»
GAZZETTA – CECCHINI – Non è vero che Conte ha rifiutato la panchina della Roma. Certo, Antonio ha scelto l’Inter, ma ce n’è un altro – ben più importante – che invece sarebbe ben felice di guidare i giallorossi. Si chiama Giuseppe e di mestiere fa il Primo Ministro. Non male, no? «Che succede se cade il governo? Se è ancora libera – ha scherzato nella conferenza stampa di ieri – sono disponibile per la panchina della Roma (di cui è tifoso, ndr )». Di certo, troverebbe nello spogliatoio assai meno musi lunghi rispetto a quelli che è abituato a vedere tra Lega e Cinque Stelle nelle riunioni del Consiglio dei Ministri, ma l’impressione è che per il momento si dovrà accontentare di Palazzo Chigi. Chi non si accontenta, però, è il club giallorosso, che cerca la soluzione migliore per mettere le basi e avviare la stagione della rinascita.
Due anime
I candidati più forti per la panchina al momento sono due: Paulo Fonseca e Roberto De Zerbi, che piacciono entrambi per motivi diversi e, nello stesso tempo, non convincono entrambi per ragioni differenti. Non è un mistero che a James Pallotta, dal punto di vista strettamente tecnico, arrivano due input diversi, peraltro su un tappeto di stima condivisa per il gioco propositivo di tutti e due. Al consigliere Baldini probabilmente piace di più la «novità» (stile Garcia) e l’appeal internazionale del portoghese, mentre il d.s. «in pectore» Petrachi punta sulla maggiore conoscenza della Serie A dell’italiano. Così la riflessione è aperta. D’altronde, dopo le suggestioni rappresentate da Conte (Antonio) e Gasperini, a Trigoria piaceva il profilo di Mihajlovic, ma il timore di sfidare la piazza giallorossa ha fatto tergiversare troppo a lungo la dirigenza e così il tecnico serbo si è sfilato. Per questo adesso occorre chiarezza (si fa anche il nome del c.t. croato Dalic), anche perché non si può dimenticare come Fonseca – pur innamorato dell’Italia (si è sposato sul lago di Como) – alleni uno dei maggiori club dell’Est europeo e De Zerbi sia confermato in una società esemplare come il Sassuolo (vedi sotto) . «Nel calcio possono succedere tante cose – ha infatti detto il portoghese alla tv ucraina –, l’unica certezza è che non andrò alla Dinamo, altrimenti mia moglie si arrabbia». La Roma nei diversi contatti avuti con intermediari – uno ci sarà anche oggi – ha parlato anche di mercato. Non a caso sono usciti fuori anche i nomi di del terzino sinistro Ismaily, del baby centrocampista Marcos Antonio e si dice anche di André Silva, che potrebbe andare al Milan in uno scambio di prestiti con Schick.
Totti e Gattuso
In una situazione così fluida, vale la pena di segnalare come, forte della stima di Totti, anche Gattuso riflette sugli abboccamenti avvenuti nei giorni scorsi, anche se al momento l’ex allenatore del Milan sembra più interessato ad altre squadre. Morale: per la panchina la Roma sta ancora riflettendo.