Fonseca-roma, si fa – Adesso la firma con il portoghese è ad un passo
GAZZETTA – PUGLIESE – Il borsino stavolta sembra in netto rialzo. E chissà che non sia la volta buona per la Roma, dopo i no incassati da Conte e Gasperini e le perplessità di Mihajlovic e Gattuso. No, stavolta sembra davvero che a Trigoria possano tirare un sospiro di sollievo, iniziando a mettere il primo mattoncino della rinascita. Già, perché l’incontro di ieri tra gli emissari della Roma e l’entourage di Paulo Fonseca sembra esser andato bene. Ancora nessuna fumata bianca, per quella ci sarà da aspettare un po’. Ma le parte si sono date le rispettive disponibilità, laddove ovviamente la Roma ha presentato il suo piano e Fonseca fatto le sue richieste. Ora c’è da andare a trattare con lo Shakthar per aggirare l’ostacolo dei 5 milioni di euro della clausola rescissoria.
L’incontro
Ieri quindi un passo avanti verso la firma di quello che, a questo punto, diventa davvero il candidato più credibile per la prossima panchina giallorossa. Le alternative restano quelle, con Roberto De Zerbi che è la principale (ma oggi c’è un incontro con l’a.d. Giovanni Carnevali per fare il punto sul Sassuolo) e Gattuso ancora lì, anche per la stima che nutre per lui Francesco Totti. Nel caso in cui non si riesca a firmare con il portoghese, allora si virerà sulle altre piste. Ma l’incontro di ieri tra l’intermediario dalla Roma e Marco Abreu, l’uomo di fiducia di Fonseca, sembra aver avvicinato le parti. La Roma ha chiesto valorizzazione dei giovani, spavalderia nel gioco e regole ferree. Fonseca ha invece fatto capire come non voglia «bruciarsi» proprio ora, chiedendo che – compatibilmente con l’esigenza di far quadrare i conti – la squadra non venga indebolita in maniera forte. L’accordo tra le parti, una volta risolto l’eventuale problema della clausola, dovrebbe essere un biennale con opzione per il terzo anno, a circa 3 milioni di euro a stagione (bonus inclusi).
Tra Amsterdam e Kiev
Del resto, ieri è emerso anche un altro tentativo della Roma andato a vuoto nei giorni scorsi, quando i dirigenti avrebbero contattato l’Ajax per sondare un’eventuale disponibilità a trattare con Erik ten Hag, ricevendo però un no dai biancorossi, ancora infastiditi per il comportamento della Roma nella scorsa estate, quando di fatto aveva preso Ziyech, per poi «mollarlo» a un soffio dalla firma preferendogli Pastore. Fonseca, invece, nel frattempo a Kiev tracciava così il suo futuro: «Allo Shakhtar sono stato bene, tre anni splendidi – le parole di “Zorro” a una tv ucraina –. Ma sono ambizioso, voglio lavorare nei migliori campionati europei: Inghilterra, Spagna o Italia. Non ho preferenze per un club in particolare. Non sono ancora vecchio, credo che possa succedere. Per me non c’è differenza tra un diciottenne o un trentenne, l’importante è essere bravi, pronti e consapevoli di giocare per un grande club. Vincere non è la sola cosa che voglio, cerco anche qualità, possesso palla, un calcio offensivo. Voglio creare qualcosa di bello per i tifosi. Non ho l’ossessione del risultato: sono uno che ama la qualità, lo spettacolo, e non solo la vittoria». Insomma, per alcuni versi okay, per altri è da vedere. Nel senso che a Roma, ora come ora, quello che serve sono proprio i risultati, per il bel gioco ci sarà tempo. Ma presto Fonseca imparerà anche questo…