LA GAZZETTA DELLO SPORT – Nel laboratorio di Paulo Fonseca, a Trigoria, si pensa anche ad una difesa a quattro che possa considerarsi a tre e mezzo, sdoganando Gianluca Mancini sulla fascia destra, ruolo peraltro svolto anche in Nazionale sotto la guida del suo omonimo, quel Roberto che fa il c.t. D’altronde, l’emergenza nel reparto esterni è così grande che qualcosa l’allenatore portoghese deve inventarsi. Fuori Spinazzola, Zappacosta, Under e Perotti – tranne il primo, tutti per un periodo non brevissimo – il 4-2-3-1 perde elementi importanti, se non potenziali titolari. E allora, con l’arrivo di Smalling al centro della difesa, è possibile che Mancini scali a destra, per ricreare uno di quei sistemi tattici in cui la duttilità sia la chiave. Ovvero, visto che l’ex atalantino è soprattutto un centrale abbastanza rapido, con lui si rischierebbe meno sia nell’uno contro uno, sia quando Kolarov sale sulla fascia per andare a sovrapporsi in attacco. Certo, in fase di spinta Mancini garantisce meno rispetto agli infortunati e a Florenzi, ma i precedenti storici fanno pensare bene.