6 Apr 2019In Rassegna stampa4 Minuti

Il dirigente Claudio blinda Zaniolo “Vuole restare e il club vuole tenerlo”

IL MESSAGGERO – CARINA – Due ne recupero, altrettanti ne perdo». La constatazione sconsolata nel post-Fiorentina di Ranieri, fa spazio ieri a un mea culpa, tanto sincero quanto inedito: «Su Perotti ho sbagliato io – ammette il tecnico – lo dico chiaramente, ho fatto un errore. Dovevo toglierlo perché non aveva i 90 minuti e l’ho portato invece a fare quell’ultimo sforzo. Spero non si sia fatto più male del previsto, conto di riaverlo per la prossima partita». Va dato atto all’allenatore romano di giocare a carte scoperte. Tuttavia pur citandolo soltanto indirettamente («Temo che per Santon sia qualcosa di grave»), anche per il difensore non è esente da responsabilità. Il terzino ha giocato recuperando in extremis da una noia muscolare (al flessore destro) già contro il Napoli. A tal punto che quando al termine della partita Ranieri ha ringraziato Manolas, De Rossi, Kolarov e Dzeko «perché hanno dimostrato di tenerci», c’è rimasto male per la dimenticanza dell’allenatore. Affaticato già domenica, viene schierato nuovamente mercoledì: il rischio si trasforma in un azzardo. Santon si fa male nella ripresa, è costretto a lasciare il campo e la stagione per lui è pressoché finita: stop di almeno 4-5 settimane per una lesione miotendinea al bicipite femorale sinistro. Calendario alla mano, potrebbe tornare tra Roma-Juventus e Sassuolo-Roma, terzultima o penultima giornata di campionato.

DIETRO LA SCRIVANIA – Proprio in quest’ottica è possibile che Dzeko questa sera lasci spazio a Schick: «Edin come diciamo a Roma è pisto di botte, mi dovete credere. Spero possa darci una mano. Patrik? È un ex, ed è una considerazione che devo prendere in esame a livello di motivazioni». Ancora spazio a Mirante («Ha fatto bene, penso di confermarlo. Altrimenti facendo così scontento uno o scontento l’altro»), dovrebbe rivedersi dal primo minuto Pellegrini, provato ieri nel ruolo di trequartista nel tridente dietro il ceco insieme a Zaniolo e Kluivert: «Quando Lorenzo è entrato contro la Fiorentina è cambiata la partita, perché è un ragazzo molto intelligente, sa giocare in quel ruolo difficilissimo, ha una facilità notevole di corsa e di smarcarsi. È un altro pezzo importante della Roma». Gli avversari cambiano ma la filosofia di Ranieri rimane la stessa: «Dovremo essere molto attenti e lucidi a verticalizzare velocemente la palla. Se la teniamo troppo, facciamo il gioco della Sampdoria». Pillola finale su Zaniolo: «Tranquilli, il ragazzo vuole restare e la Roma lo vuole trattenere. Aspettiamo, quindi, a luglio firmerà il prolungamento per un ulteriore anno». Rassicurazioni più da dirigente che da allenatore con il contratto per altre 8 partite.