MESSAGGERO – LIGUORI – Questa rubrica, per il nome e la storia che porta, non può proseguire indifferente tra le macerie della Roma giallorossa. Con l’uscita di De Rossi – e ancora una volta è agghiacciante il modo – la gestione Pallotta-Baldini tocca un nuovo vertice di vergogna. Naturalmente, assumo personalmente l’intera responsabilità di quello che penso e scrivo: Il Messaggero porta soltanto l’onere di ospitarmi con gentilezza e spirito di libertà. È del tutto inutile parlare della partita di stasera dopo un bombardamento che la Roma subisce ormai da tempo con la gestione Pallotta, soprattutto dopo che è stata ridimensionata la cubatura monstre del primo progetto. È superfluo anche sprecare parole per ricordare la statura di De Rossi. I romani e romanisti non hanno più casa a Trigoria. Da quando c’è questa nuova gestione la Roma non vince più nulla, siamo tornati drammaticamente nei periodi più bui. Chi pensa di portarci Pallotta nel nuovo stadio, tifosi stranieri? L’unico vantaggio è che la storia recente ci ha permesso di valutare meglio le persone: avete chiara la differenza tra Ranieri e Spalletti? Claudio ci è piaciuto subito, questa settimana si è confermato. Se Pallotta tace, Baldini sussurra: su di lui non ci sentiamo di aggiungere nulla allo striscione esposto a Londra, rude ma efficace.