IL TEMPO – AUSTINI – Per tre giorni è il padrone di Trigoria. Con allenamenti da seguire, trattative in agenda, alcune già avviate, altre da tenere in stand by in attesa che il «grande capo» sciolga le riserve: Ricky Massara è il direttore sportivo della Roma, operativo al 100% dopo l’addio di Monchi, l’unico rimasto nella Capitale mentre gli altri dirigenti Baldissoni, Fienga, Calvo e Totti sono da ieri sera a Doha per l’evento «Together As Roma» con gli sponsor, ma ancora non è sicuro di poter continuare il suo percorso al vertice dell’area sportiva. Dovrà deciderlo Pallotta e lo farà entro fine aprile. Massara gode della stima di tutti dentro e fuori da Trigoria. E per tutti si intende il resto della dirigenza, Toni incluso, del «consigliere» Baldini, dei giocatori, dell’allenatore, dello staff tecnico, medico, etc.. E degli agenti italiani e stranieri con cui lavora dal 2008, l’anno in cui ha iniziato ad assistere Walter Sabatini prima a Palermo e poi a Roma. Dove lo ha rivoluto anche Monchi al termine dell’esperienza in Cina per Suning. Anche Pallotta ha avuto modo di apprezzare la sua competenza e conoscenza del calcio, ma prima di convincersi a trasformarlo in un “primo violino” vuole capire cosa gli offre il mondo.
Per questo ha parlato nelle settimane scorse con Luis Campos, il portoghese ora al Lille molto legato a Mourinho e al potente procuratore Jorge Mendes. Le quotazioni di Campos sembrano in lieve ribasso negli ultimi giorni, ma la sua candidatura è reale come quella di Petrachi che ha rotto con Cairo al Torino e sarebbe entusiasta di ripartire dal club giallorosso. Ognuno degli aspiranti al trono si presenta con un allenatore da offrire e un progetto tecnico per rilanciare la Roma, poi dalle parole bisogna passare ai fatti e sembra difficile, ad esempio, che Conte possa scegliere la panchina romanista solo perché Petrachi è uno dei suoi migliori amici. A prescindere dal nuovo diesse, la Roma ha individuato in Sarri l’erede ideale di Ranieri e ora attende gli sviluppi del suo rapporto col Chelsea. Il toscano ha fatto sapere alla Roma che non intende rimetterci economicamente: quindi quel contratto da 9 milioni di sterline lordi che gli resta con i Blues per il prossimo anno bisogna pagarglielo in qualche modo. Sarri chiede inoltre chiarezza sui referenti che avrebbe in società e in questo senso la presenza, seppur a distanza, del suo amico Baldini nella stanza dei bottoni giallorossa potrebbe convincerlo.
Intanto Massara ha delle priorità da onorare a prescindere dal tecnico del futuro, vedi il rinnovo di Zaniolo (appuntamento dopo la gara col Napoli), quello di Riccardi o le cessioni da preparare in vista della scadenza di bilancio del 30 giugno. La società è orientata a salutare Dzeko con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza del contratto – oltre all’Inter si cerca un acquirente in Premier – sembra disposta a salutare Under se arriverà un’offerta allettante ed è consapevole che molto probabilmente perderà Manolas a causa della clausola rescissoria da 36 milioni. Paratici è venuto a seguirlo 4 volte all’Olimpico ed ecco che la Juve diventa la principale candidata. Ma Massara pensa anche a comprare. Ieri a Trigoria è stato ricevuto l’ex Burdisso, ora direttore sportivo del Boca dove gioca ad esempio Nandez, centrocampista uruguaiano con passaporto italiano, 23 anni e in scadenza nel 2020. Il profilo giusto, meno costoso di Pavon e Almendra gli altri due del Boca su cui la Roma si è informata. A Buenos Aires prima o poi vorrebbe tornare a giocare Perotti, difficile prima del 2021 quando sarà scaduto il suo contralto da 2.5 milioni netti più premi.