REPUBBLICA – PINCI – A forza di aspettare l’Inter, Edin Dzeko è diventato indispensabile per la Roma. Le cronache del mercato raccontano che il gol del 2-2 al Real Madrid (7-6 dopo i rigori) potrebbe essere stato il suo ultimo con la maglia giallorossa, e in fondo anche quell’espressione senza gioia che ha ostentato dopo aver visto la palla in rete lascia intendere che così sarà. A oggi però l’allenatore Paulo Fonseca ha costruito una squadra perfetta per il suo numero 9 e buttare via tutto il lavoro fatto finora, a meno di due settimane dall’inizio del campionato, non gli va per nulla. L’Olimpico invece non ha ancora deciso se stare dalla sua parte o meno e quel mix di fischi e applausi al momento della sostituzione racconta perfettamente la spaccatura nel pubblico romanista. Di certo l’Inter non è ancora arrivata a offrire i 20 milioni (e bonus) che chiede il ds Petrachi per cederlo: si annunciano rilanci in queste ore, ma anche alzando l’offerta da 15 a 18 l’ad interista Marotta si vedrebbe sbattere in faccia la porta. La verità è che l’unica carta per sbloccare l’affare, in questo momento, è Icardi. Ma la Roma non ha fretta di fare la proposta che ha in mente — 30/40 milioni più lo stesso Dzeko — e aspetta anzi che l’idea venga ai dirigenti nerazzurri per avere più potere contrattuale. Semmai il club giallorosso lavora per vincere le resistenze del centravanti e della moglie Wanda (che iniziano a capire come la strada per andare alla Juve si sia fatta quasi impercorribile). In fondo le alternative non convincono, a partire da Mariano Diaz del Real. A proposito: se i test della scorsa settimana avevano mostrato una Roma ancora lontana dalla forma ideale, il debutto stagionale all’Olimpico contro la squadra di Zidane ha mostrato elementi di crescita sostanziali. A cominciare da Zaniolo, per una notte tornato a impressionare come lo scorso inverno: l’assist per Perotti con percussione fenomenale a destra e altre giocate di livello. Una crescita che invece non ha evidenziato la difesa: incerta, carente dal punto di vista della personalità e della solidità. «Serve un difensore», ripete ossessivamente Fonseca. Più di Rugani, Petrachi vuol regalargli Lovren del Liverpool. Serve tempo, la Roma non ne ha più molto.