Il Lille stoppa Campos. La Roma è più made in Italy
CORRIERE DELLA SERA – Gerard Lopez, presidente del Lille secondo nel campionato francese, intercettato ai microfoni di Radio Montecarlo Sport ha detto la sua sulla trattativa tra la Roma e il direttore sportivo Campos: «Sono sicuro che Luis resterà con noi, (…)». Luis Campos, in realtà, è un dirigente atipico. Ama lavorare con un gruppo ristretto di collaboratori ed è più simile a un consulente che a un vero e proprio tesserato. Un ruolo che la Roma di James Pallotta gli permetterebbe di esercitare appieno, lavorando dal Principato di Monaco, in sinergia con Ricky Massara a Trigoria. Questa era la prima idea da proporre all’attuale d.s. giallorosso, che ha ereditato il suo ruolo dal transfuga Monchi. Nella manica di Pallotta, però, c’era anche il «piano B» che tanto piace al presidente bostoniano. E che è tornato di grande attualità con i problemi sorti per portare Campos alla corte giallorossa. Le quotazioni di Massara come titolare unico del ruolo di d.s., insomma, si sono notevolmente alzate. Una strada più italiana anche per l’allenatore: il sogno resta Sarri, più concreta l’ipotesi Giampaolo, ma se Ranieri portasse la Roma al quarto posto non è esclusa la grande sorpresa della conferma. (…). La stampa spagnola parla di un interessamento dell’Atletico Madrid per Manolas, identificato come l’erede di Godin. Il greco ha una clausola rescissoria attaccabile (36 milioni) così come Lorenzo Pellegrini (30, pagabili in due annualità). Il lavoro per il prossimo direttore sportivo, chiunque sia, non manca di sicuro.(…). Incertezza anche tra gli attaccanti: Dzeko ha un solo anno di contratto, così come El Shaarawy; Schick resta un mistero. Non sarà semplice liberarsi di giocatori con contratti inversamente proporzionali al loro rendimento: Pastore, Nzonzi e Olsen.