Il piano Dzeko è in cima alla lista Inter. Edin accarezza l’idea, dopo pasqua l’affondo
GAZZETTA – STOPPINI – In tempi di social è giusto dire così: Dzeko ha messo il like all’Inter. L’ha messo e non è un mistero per nessuno dei protagonisti di questa storia, perché tra lui e la società nerazzurra c’è un po’ di più di una semplice stima a distanza. Non siamo al fidanzamento ufficiale solo perché i tempi non sono ancora maturi. Ma potrebbero esserlo presto, magari subito dopo Pasqua, dopo l’Inter-Roma di sabato 20 aprile che qualcosa di più – probabilmente qualcosa di definitivo – sulla corsa Champions lo dirà. Dzeko e l’Inter si piacciono, la sosta per le nazionali è servita al centravanti anche per parlare del suo futuro con lo storico agente Irfan Redzepagic: le condizioni perché un anno dopo Nainggolan i due club tornino a parlarsi per intavolare un nuovo affare ci sono tutte.
Parametri A Dzeko piace l’ipotesi Inter. Molto più di un ritorno in Premier League, che pure sarebbe possibile se è vero che West Ham (soprattutto) ed Everton si sono mosse di recente mandando segnali alla Roma. Il bosniaco però ha espresso il desiderio, anche per motivi familiari, di restare in Italia. Con il club giallorosso non sta vivendo il migliore dei momenti, una cessione a fine stagione può rientrare nell’ordine delle cose, è un’eventualità che definire remota sarebbe sbagliato. E l’Inter gli darebbe la possibilità di giocare ancora ad alti livelli, da qui nasce il gradimento espresso da Dzeko all’eventualità di un trasferimento a Milano. Insomma: se l’Inter ha in testa il bosniaco, è perché sa che al bosniaco può arrivare. Lo stipendio di Edin – 4,5 milioni netti più bonus – è alto ma rientra comunque nei parametri nerazzurri. Ed è chiaro che il contratto in scadenza nel 2020, che difficilmente sarà rinnovato, non fa che agevolare i piani dell’Inter, disposta ad offrire al centravanti un contratto triennale.
Ideale Se a Dzeko piace l’Inter, va pure spiegato perché l’Inter cerca un profilo come quello dell’attaccante della Roma. Si ragiona, evidentemente, nell’ipotesi che Icardi vada via: la strada in quel senso è tracciata, poi evidentemente tutto dipenderà dalle offerte che arriveranno (se arriveranno) ad Appiano. Dzeko piace ad Ausilio da sempre, lo stesso Marotta ha provato in passato a portarlo alla Juventus, arrivando una volta a sfiorare persino il colpo. Il bosniaco è considerato il profilo perfetto per completare il reparto offensivo, per giocare vicino a Lautaro o al posto di Lautaro, in definitiva è considerato il tipo di centravanti ideale per accompagnare la crescita del Toro argentino. Ideale sia per il tipo di gioco, sia per l’esperienza internazionale in grado di garantire, qualità che è mancata alla squadra di quest’anno in alcune uscite europee.
Precedente In soldoni: i passi sono stati già mossi e sembrano andati a segno. È chiaro che siamo in un momento della stagione in cui è di fatto impossibile muoversi in maniera definitiva, perché il piazzamento Champions diventa conditio sine qua non per la stessa Inter per fare certi ragionamenti. Solo dopo la certezza di un ritorno nella Grande Europa il club nerazzurro si muoverà in direzione Roma. Ed è qui che le due società saranno chiamate a trovare un’intesa non banale, sia in termini di bilancio sia perché in qualche modo l’affare Nainggolan-Zaniolo – e le conseguenti polemiche – rischia di complicare le cose. Va trovata la valutazione corretta: l’Inter cerca un affare low cost, magari studiando l’inserimento di una contropartita tecnica. La Roma invece parte da una valutazione elevata per il centravanti, non lontana dai 30 milioni di euro per i quali si concluse la trattativa – poi sfumata – con il Chelsea nel gennaio 2018, 13 mesi fa. Insomma, c’è un pezzo di strada da fare per vedere Dzeko in nerazzurro.
Toro in campo Quella strada che Lautaro ha dimostrato di saper battere nel migliore dei modi con l’Inter. Se ne sono accorti pure in Argentina: stasera in Marocco il Toro giocherà la seconda gara consecutiva da titolare con la Seleccion. E lo farà stavolta in coppia con Dybala, giusto per rafforzare ancora di più la suggestione di un futuro a tinte nerazzurre. Ma la maglia è (solo) albiceleste, per cambiare colore c’è tempo. In fondo, scambiare Icardi con la Joya non è una cosa che si fa in pochi giorni: serve, almeno, una buona dose di voglia di rischiare.