IL MESSAGGERO – CAPUTI – C’era una volta la Roma, anche quella americana. La Roma che seppur tra speranze disilluse, contraddizioni, problemi tecnici ed economici, aveva mantenuto dignità e credibilità. Mai, negli ultimi cinquanta e passa anni di storia giallorossa, si era giunti a un momento così deprimente. I risultati sportivi c’entrano poco, o meglio, le vicende di questi mesi, delle scorse settimane e delle ultime ore, ci spiegano chiaramente perché non siano arrivati e, ancora più grave, che con queste dinamiche interne non potranno mai arrivare. Il presidente Pallotta, assente dalla Capitale da più di un anno, ha un solo modo per arginare la squallida deriva del suo club: venire a Roma, metterci la faccia e azzerare il suo management, anche quello nascosto a Londra. Per tornare a essere credibile, la Roma ha bisogno di una completa rifondazione che depuri una dirigenza inquinata da lotte di potere e dallo scarico di responsabilità. Facce e regole nuove, dalle scrivanie allo spogliatoio, persone in grado di lavorare e giocare con orgoglio e dedizione per la Roma e i suoi tifosi.