La commissione urbanistica: “Rivotare il pubblico interesse”
LEGGO – LO MELE – L’interesse pubblico dello Stadio della Roma potrebbe tornare in Aula Giulio Cesare per essere votato una seconda volta. E’ una delle ipotesi al vaglio del Movimento 5 Stelle della Capitale alle prese con il dossier dell’impianto sportivo a Tor di Valle. Ieri, intanto, le commissioni capitoline Urbanistica e Lavori Pubblici del Campidoglio in seduta congiunta hanno dato parere negativo alla proposta di delibera – a firma della consigliera ex 5 Stelle, ora demA, Cristina Grancio e di Stefano Fassina – che prevede l’annullamento dell’interesse pubblico dello Stadio. Ma il tema, come è noto, non è uno di quelli che unisce i pentastellati. Lo stesso atto, infatti, solo poco tempo fa aveva avuto il via libera (sebbene non vincolante per il Campidoglio) prima dalla commissione Urbanistica del municipio XI e poi dalla stessa Aula municipale grazie all’astensione di gran parte dei 5 Stelle.
Ieri contemporaneamente alla bocciatura da parte delle commissioni capitolina della delibera Grancio (il M5S sul no sì è mostrato compatto), è emersa anche la nuova idea della maggioranza comunale di riportare – dopo le ultime vicende giudiziarie del presidente dell’Assemblea Marcello De Vito – l’interesse pubblico del progetto in Aula. E a spiegarla è stata la consigliera Donatella Iorio: «E una delle ipotesi possibili che sono sul tavolo, dopo l’arresto di De Vito. Non si può ritenere nullo il voto già fatto in Aula. Quella delibera (che sancisce l’interesse pubblico del progetto, ndr) è in piedi. Sarebbe eventualmente una conferma».
Non ancora chiaro se l’eventuale nuovo voto si terrebbe prima o contemporaneamente a quello sulla variante urbanistica e sulla convenzione per lo Stadio.
Tornando alla proposta di delibera Grancio-Fassina per la revoca dell’interesse: dopo il parere favorevole da parte del Municipio IX a guida Cinque Stelle, il rinvio della commissione capitolina Sport e la bocciatura di quelle Urbanistica e Lavori Pubblici, si attende un altro passaggio. L’atto dovrà infatti approdare anche nelle commissioni comunali Ambiente e Mobilità, prima che la parola finale passi all’Assemblea Capitolina.