IL TEMPO – AUSTINI – Il conto è arrivato tutto alla fine. Salatissimo. La Roma ha perso le ultime due partite del mini-ciclo da sette match per stanchezza. La causa è stata piuttosto chiara e l’ha confermata Fonseca, che aveva tirato fuori dai “superstiti” energie insperate ma inevitabilmente ha dovuto poi pagare lo scotto dell’emergenza. “La realtà è questa e non posso immaginare altro” ha aggiunto ieri da Nyon il portoghese, che ha scelto un gruppetto di titolari, li ha spremuti fino in fondo, non si è fidato mai di quelli divenuti rincalzi e non ha potuto sfruttare quasi per niente quei pochi che, via via, sono usciti dall’infermeria. Under, Perotti e Diawara sono stati poco più che comparse in mezzo a quelli che hanno dovuto tirare la carretta per tre settimane. Da Kolarov a Mancini, da Pastore a Dzeko il crollo fisico è arrivato tutto insieme tra Germania e Parma, due ko che hanno complicato il cammino europeo e fatto scivolare la Roma dal terzo al quinto posto condiviso con l’Atalanta. Sosta benedetta, quindi, a patto che non si faccia male nessun altro, e uno sguardo fiducioso al futuro.
Per la gara con il Brescia alla ripresa il 24 novembre tornerà disponibile Mkhitaryan, che è stato risparmiato dall’Armenia e resterà a Trigoria a completare il recupero da un infortunio più lungo e fastidioso del previsto: ha saltato nove partite tra campionato e coppa, da oggi in poi ogni giorno è buono per rivederlo parzialmente in gruppo. Subito dietro di lui c’è Pellegrini, che sfrutterà la pausa per completare la fase di recupero. Se non riuscirà a farsi convocare per la gara col Brescia, punterà quella successiva a Istanbul. Insomma ci siamo. Aspettando l’esito degli esami di Spinazzola, tempi ancora lunghi per Cristante e Kalinic, entrambi destinati a rientrare con l’anno nuovo. L’attaccante croato potrà tornare a correre tra un mesetto circa, quando la sosta natalizia sarà ormai dietro l’angolo. Si attende quindi un nuovo tour de force per Dzeko nelle ultime sette gare del 2019.
Nel frattempo Petrachi cercherà di aggiustare la rosa sul mercato, con un primo nodo da sciogliere: la situazione di Florenzi. “Mancini ha detto che è fondamentale per l’Italia? Sono opinioni personali differenti, anche per me è un giocatore molto importante – ha detto Fonseca commentando le parole del ct – non c’è davvero alcun problema, in questo momento è un’opzione”. Che non viene però mai scelta. Intorno a Natale si farà un quadro col suo agente, è chiaro che se il capitano non tornerà protagonista si valuterà anche di separarsi. E in quel caso – al momento un’ipotesi estrema – servirà un altro terzino perché Zappacosta non sarà pronto prima di aprile e Spinazzola non dà garanzie fisiche. Petrachi proverà a piazzare anche Juan Jesus e Perotti, qualora liberasse spazio salariale prenderebbe anche un mediano.