IL MESSAGGERO – TRANI – Mano o faccia, soprattutto in area di rigore, fa tutta la differenza del mondo. In questo caso dell’Europa League. Lo scozzese Collum, con la gaffe a fine recupero nel match d’andata, ha cambiato la storia del Gruppo J. La Roma, privata di quel successo con cui avrebbe messo la promozione in cassaforte, è costretta a rivedere il suo programma a meno di 3 giorni dal match di Parma: non più gita fuori porta, dunque con la possibilità di far rifiatare i titolari e la tempo stesso di rilanciare i panchinari, ma sfida per la qualificazione. Non siamo ancora al dentro e fuori, mancando poi altri 2 turni. E i giallorossi sono comunque primi: + 1 sul Wolfsberger e sul Basaksehir. Il risultato dell’Olimpico, però, ha tenuto in vita il Gladbach, cioè il rivale inizialmente più temuto. E che stasera ha la chance di tornare in corsa proprio dopo il regalo ricevuto nella Capitale.
ALTO PROFILO Come se non bastasse, ecco il freddo e la pioggia, tanto per non farsi mancare niente. In più, prima della partenza, l’affaticamento muscolare di Spinazzola, rimasto a Trigoria: se recupera, si unisce al gruppo venerdì pomeriggio direttamente a Parma. Nella lista dei 20 convocati (22 con Fuzato e Cetin, non utilizzabili però in Europa League), entra Diawara che torna dopo l’intervento al menisco. Gli indisponibili sono ancora 6. Fonseca finora ha vinto il braccio di ferro con l’emergenza, ma in Germania l’asticella si alza. Il Borussia è nel suo momento migliore. «E io mi ispiro a Klopp». Marco Rose ha in testa il ribaltone. Il Gladbach, solo 2 punti in 3 partite e conquistati nel recupero sia Istanbul che a Roma, è ultimo in Europa League. Comanda, invece, in Bundesliga. In testa e da solo come l’ultima volta, ormai lontana, nel 1998, cioè 21 anni fa. Meglio solo negli anni 70, cinque titoli dei Fohlen. I puledri. Che, fermi al palo dal 77, potrebbero aver ripreso a galoppare. Ora hanno 3 punti in più del Dortmund, nonostante la sconfitta nello scontro diretto, giocato fuori casa e perso di misura (1-0) prima di affrontare la Roma all’Olimpico. E ne ha 4 di vantaggio sul Bayern in crisi (e sul Lipsia, il Friburgo e lo Schalke). Il Borussia, insomma, ha preso quota in classifica. E al tempo stesso acquistato convinzione, comportandosi da grande contro le big tedesche. Ad inizio torneo solo 1 punto raccolto contro Lipsia, Schalke e Dortmund, adesso 2 vittorie contro Eintracht e Leverkusen. E anche in Europa League il percorso si è subito complicato: 0-4 in casa contro il Wolfsberger che è anche il ko più pesante del club nella competizione.
RODAGGIO COMPLETATO Gli ultimi risultati sono le attuali certezze dell’ex tecnico del Salisburgo che punta a riaprire il discorso qualificazione: il gruppo, del resto, comincia a seguirlo. Proprio quello che sta accadendo a Fonseca. Il Borussia e la Roma, insomma, sono più simili di quanto si possa pensare. La rivoluzione estiva, insomma, sta incidendo sul rendimento di entrambe. In Germania e in Italia. E i due nuovi allenatori, tutt’altro che integralisti, studiano come mettere in campo i loro giocatori. E chi hanno davanti. Il tedesco ha vinto sabato a Leverkusen con la difesa a 3 e stasera ripresenta invece la linea a 4. Usa il trequartista se sceglie il 4-2-3-1, come all’Olimpico e magari pure al ritorno, ma passa spesso al 4-3-3. Come il portoghese che usa il suo 4-1-4-1 camaleontico per scatenare i centrocampisti offensivi e gli esterni alti alle spalle di Dzeko. I giovani ultimamente fanno la differenza: Thuram junior 5 reti (e 4 assist) in 6 partite, Zaniolo 4 in 4. In attacco sanno giocare ovunque. E sono decisivi.