IL TEMPO – CARMELLINI – A Genova piove sul bagnato per la Roma che perde altri due uomini per infortunio, è costretta a mandare in campo Pastore fuori ruolo (e non sarà nemmeno il peggiore), a mettere dentro mezzo Dzeko con la mascherina e a giocare l’ultimo sprazzo di gara in dieci per l’espulsione di Kluivert. Così a Marassi, dove invece alla faccia delle catastrofiche previsioni di pioggia non se n’è vista affatto, esce un pareggio che va quasi bene a Fonseca.
Certo, la delusione del tecnico che ha seguito i suoi dalla tribuna resta, perché la Roma avrebbe avuto un gran bisogno di questi tre punti e i pronostici alla vigilia erano tutti dalla sua parte: invece si ritrova sesta in classifica (aspettandola Fiorentina) scavalcata anche dal Cagliari dell’ex Nainggolan (che gol…). Ma vista come si era messa la giornata alla fine poteva andare anche peggio. Perché dall’altra parte c’era tutto e di più: Ranieri col dente super avvelenato con la sua ex squadra che festeggiava il sessantottesimo compleanno, la voglia di riscatto di una città ma soprattutto di una squadra che viaggia ancora all’ultimo posto in classifica.
E se la Roma non riesce e a segnare a una Samp che non finiva una partita senza incassare reti da sedici turni, un motivo pure ci sarà. L’attacco sterile è uno dei problemi che Fonseca dovrà affronta con medie preoccupanti in questo senso: tre golnelle ultime cinque gare non sono certo un numero del quale andare fieri. Ma il problema vero, quello che continua a condizionare tutto e far sì che ogni valutazione più ampia sia alla fine priva o quasi di significato, è il numero degli infortunati. Quattordici con i due rimediati ieria Genova: Cristante che si tocca gli adduttori e chiede il cambio dopo sei minuti, Kalinic che aspetta una vita per poter giocare la prima da titolare al posto di Dzeko(convalescete anche lui per l’intervento allo zigomo) e dopo un tempo di nulla (non l’ha davvero mai toccata) chiede il cambio per un problema al solito ginocchio. Una maledizione cheva letta un po’ più profondamente dalla società, perché non può più essere a questo punto solo una casualità: quattordici stop (otto dei quali muscolari) in otto giornate sono davvero troppi. E domenica all’Olimpico (dopo la parentesi in coppa in programma giovedì: da non sottovalutare) arriva il Milan: Fonseca, tanto per cambiare, si ritrova di nuovo in emergenza.