IL TEMPO – AUSTINI – Inalto mare è dire poco, la Roma deve ricominciare da zero. Il nuovo direttore sportivo, Gianluca Petrachi, è stato scelto ma è costretto a lavorare nell’ombra fino a quando non trova un accordo con Cairo per svincolarsi dal Torino. Dei tre allenatori selezionati come prime scelte, due – prima Conte poi Gasperini – hanno declinato la proposta dei giallorossi, l’altro, Sarri, è a un passo dalla Juventus dopo aver trionfato ieri sera in Europa League. E allora, sperando in una possibile apertura improvvisa del toscano (oggi il suo avvocato sarà a Londra per iniziare a trattare la rescissione con il Chelsea nonostante la coppa vinta), non resta che riprendere in mano la lista completa di allenatori prendibili. E scegliere il «meno peggio». La Roma ha ricominciato a riflettere sulle varie opzioni da martedì, quando ha saputo che Gasperini aveva deciso di restare all’Atalanta: ieri l’annuncio ufficiale dei bergamaschi. I dirigenti, come d’altronde fanno quasi tutti i giorni, si sono riuniti negli uffici dell’Eur (segnalata la presenza anche di Totti) e hanno scandagliato i vari profili rimasti sul mercato o avvicinabili. Il tutto restando in continuo contatto con Baldini, l’uomo di Pallotta più attivo nelle trattative in questa fase di interregno tra Monchi e Petrachi, con Massara ormai dimissionario. Ora si pensa all’allenatore e a impostare le cessioni da fare entro il 30 giugno (servono 45-50 milioni di plusvalenze per il bilancio), il resto compresi i rinnovi di El Shaarawy e Zaniolo è stato rinviato a luglio, quando Petrachi si sarà insediato.
Si punta a rivoluzionare di nuovo la rosa, con l’addio di senatori come Dzeko (praticamente certo), Manolas (probabile) e Kolarov (possibile) dopo la scelta forte fatta su De Rossi. Si investirà più su giovani che su giocatori affermati, contemplando l’esigenza di abbassare i costi in vista di una stagione senza introiti Champions: previsto un calo di ricavi di circa 50 milioni. Adesso però servono gli uomini da mettere alla guida della nona edizione della Roma americana, La preferenza va ancora ad allenatori italiani e un nome sicuramente oggetto di valutazioni è quello di Roberto De Zerbi, che ha fatto sapere, sia in pubblico che privatamente, di non aver ricevuto ancora nessuna telefonata. Ma dietro il diplomatico «resterei volentieri al Sassuolo» c’è la speranza di potersi spostare in un club dalle ambizioni maggiori. Come per Di Francesco, però, andrebbe convinto il patron neroverde Squinzi a liberarlo dall’ultimo anno di contratto. Potrebbe invece firmare in qualsiasi momento Gattuso, nome che accende più fantasie tra i tifosi grazie alle sue prese di posizione al Milan, comprese le onorevoli dimissioni finali, ma l’intenzione di Ringhio è di spostarsi all’estero. Il potentissimo agente Jorge Mendes cura i suoi interessi e gli avrebbe già trovato una sistemazione: in Premier? Circa tre mesi fa la Roma ha avuto un approccio indiretto con Gattuso, Totti ha un ottimo rapporto con l’ex compagno di nazionale ai Mondiali 2006 e Rino potrebbe comunque ascoltare un’eventuale proposta: per ora non è arrivata. Giamapaolo era un nome scartato da settimane ma torna per forza tra i candidati, Mihajlovic pare inadatto per questioni ambientali, Allegri è poco più di un sogno. Nel caso di virata sugli stranieri, occhio allo svincolato Blanc, a Paulo Fonseca dello Shakhtar o a Bordalas del Getafe. Il balletto durerà almeno altri 10 giorni.