LEGGO – BALZANI – La Roma ha quattro centri di pensiero: Roma, Boston, Londra e Siviglia», il pensiero firmato Walter Sabatini risale a due anni fa. La città andalusa oggi potrebbe essere sostituita da Monte Carlo, ma la sostanza non cambia. Sarà ancora la Roma di Baldini, infatti. Forse l’ultima. Per due ragioni: troppi bonus sprecati e il futuro arabo all’orizzonte. Ancora indefinito, ma di certo non inventato. Sarà pure la Roma di Pallotta (Boston), Massara (Roma) e Luis Campos. E qui si aggiunge il centro di pensiero transalpino, anche se il ds è portoghese. Non sembrano esserci più dubbi sul nuovo organigramma composto in queste ore di summit negli Usa. Ricky Massara ha ascoltato le nuove disposizioni. Resterà lui il direttore sportivo, ma il coordinatore dell’area mercato diventerà proprio Campos. Il vulcanico portoghese amico del procuratore Mendes e attuale ds del Lille, l’uomo da 300 milioni di plusvalenze. In parole povere ogni scelta dovrà passare da Monte Carlo dove Campos ha la preziosa residenza. Il dirigente 54enne – corteggiato pure dal Marsiglia – in privato si dice onorato della scelta e già sta lavorando in ottica Roma.
Nel mirino soprattutto Neres, l’estrosa ala dell’Ajax, e Thiago Mendes il centrocampista brasiliano del Lille scoperto proprio da Luis. Dal club francese Campos si porterebbe volentieri pure il talento Pèpè, 20 gol stagionali. Sul fronte italiano Massara insiste con Cragno, Tonali e Mancini. Prioritaria, ovviamente, è la scelta dell’allenatore. Baldini ha consigliato Sarri e Giampaolo, Campos promuove Fonseca e Jardim. Nell’incontro di Boston si è parlato anche di rinnovi. Massara vorrebbe prolungare il rapporto con Pellegrini, El Shaarawy e ovviamente Zaniolo. Ma il ds ha messo sul piatto pure la possibilità di continuare ad affidare l’attacco a Dzeko. Una scelta che non rientra con il taglio degli ingaggi voluto da Pallotta, soprattutto se la Roma non dovesse qualificarsi in Champions. Abbiamo parlato di centri di potere, e non si può trascurare la questione Totti. L’ex capitano – artefice della fin qui indovinata scelta Ranieri – si aspettava una promozione. Che difficilmente arriverà, almeno non nella misura in cui se l’aspettava Francesco. L’ex numero dieci resta il testimonial più importante per un eventuale trattativa col fondo qatariota (in cui potrebbe essere coinvolto anche il presidente del Coni Malagò). Due anime di una Roma frammentata. Curioso infine il litigio di domenica sera, dopo il clamoroso 5-1 del suo Lille al Psg, tra lo stesso Campos e lo sceicco Al Khelaifi. Proprio lui.