La svolta di Friedkin. Al tycoon Usa la maggioranza della Roma: entra con 600 milioni, subito investimenti
LEGGO – La svolta è davvero vicina. Dan Friedkin, il 504° uomo più ricco del mondo, sta per diventare il nuovo presidente della Roma e già entro il fine settimana arriverà la fumata bianca. La trattativa, iniziata un paio di mesi fa, ha trovato il punto di svolta nella notte tra venerdì e sabato tra Londra e Milano dove l’advisor Jp Morgan e i legali del Friedkin Group hanno limato gli ultimi dettagli.
DEBITO – Il magnate texano della Toyota verserà a Pallotta una somma di circa 200 milioni ai quali vanno aggiunti i 270 per l’estinzione del debito con Goldman Sachs e i 130 della ricapitalizzazione per un totale di quasi 600 milioni. Sarà un ingresso graduale (inizialmente il 51%) ma che riguarderà solo Friedkin contrariamente da quanto accaduto con Pallotta che invece faceva parte di una cordata. Proprio loro avrebbero convinto l’attuale presidente a ritirarsi anche se inizialmente potrebbe mantenere una percentuale. Si sta per aprire quindi il secondo capitolo americano della storia della Roma. Ma cosa cambierà?
PRESENZA – Pallotta manca da oltre 520 giorni. Anche Friedkin senior avrà diversi affari negli Usa, ma la presenza della nuova proprietà sarà assicurata da Ryan Friedkin che si stabilirà in Italia. Uno dei 4 figli del tycoon di Houston che già oggi dovrebbe sbarcare nella capitale. Un po’ come avviene all’Inter con Zhang. Ryan, 35 anni e appassionato di soccer, è un producer di docufilm musicali a storie dark e ha già un paio di progetti a Cinecittà.
INVESTIMENTI – Friedkin tamponerà una situazione in perdita, ma almeno inizialmente non farà sognare la piazza. I paletti imposti dal Financial Fair Play non permettono spese superiori ai ricavi. Niente sanzioni però sulle prime due finestre di mercato visto che l’Uefa concede spese straordinarie ai nuovi proprietari, a patto di avere un piano di rientro. Stop alle cessioni (vedi Zaniolo) e forse un colpo a gennaio (Nandez?) ma con un occhio al bilancio. Sarà rivoluzione dirigenziale, anzi è già iniziata, a Trigoria. Lasceranno Baldissoni e Baldini. Resterà fino a giugno il Ceo Fienga ma sono previsti nuovi ingressi e si fa il nome di Paratici.
STADIO – Qui entra in ballo un altro pezzo da 90 come il ceco Vitek che ha messo sul piatto 600 milioni per l’acquisto dei terreni e dei debiti da Eurnova. Il miliardario immobiliarista subentrerà a Parnasi e si occuperà della costruzione dell’impianto e non solo nella zona di Tor di Valle magari venendo incontro alle richieste del Comune sulle opere di pubblica utilità.