IL MESSAGGERO – AVVANTAGGIATO – In sette milioni davanti alla tv a seguirle. Come nelle notte magiche che hanno mitizzato le estati italiane del calcio. Solo che stavolta in campo non c’erano i maschietti, ma loro, le ragazze di Milena Bertolini, capaci di strappare applausi, suscitare entusiasmo, convogliare le masse davanti ai televisori e riuscire a commuovere nel vederle ballare la Macarena e cantare a squarciagola l’Inno Italiano. Martedì sera, per la prima volta, il calcio femminile ha avuto l’onore della prima serata di Raiuno (battendo in termini di ascolti l’Under 21nel debutto europeo e l’Italia di Mancini nella sfida in Grecia) segnale che questo mondiale colorato d’azzurro sta diventando un evento per tutto il Paese. Lo testimoniano proprio i 7,3 milioni di spettatori (share del 32,8%) che sono rimasti incollati davanti alla tv (di cui oltre 1,5 milioni sulle reti Sky) per la sfida contro il Brasile. Che rappresentano un altro significativo traguardo, dopo la sfida scudetto tra Juve e Fiorentina del marzo scorso giocata con 40 mila persone sulle tribune dello Stadium di Torino. Step importanti per un movimento, che reclamava da tempo la giusta attenzione per affermarsi con una propria identità. E con i risultati straordinari, ottenuti dalle azzurre, ieri nelle qualificazioni e oggi in Francia, in un Mondiale nel quale avanziamo a suon di soddisfazioni, collettive e personali, come quella che si è presa la Girelli, che ha eguagliato Carolina Morace nel segnare una tripletta in una gara mondiale, che mancava addirittura dal 1991; oppure come quella della Giuliani, la nostra numero uno, che ha subìto appena due reti, ed entrambe su calcio di rigore, anche se contro l’Australia il primo tiro era riuscito a pararlo.
Così, se molti pensavano che arrivare alla fase finale del mondiale potesse essere un punto d’arrivo, si sono dovuti ricredere, perché per le azzurre è un ulteriore trampolino di lancio verso un traguardo che, a questo punto, nessuno sa e vuole indicare. In fondo, l’Italia di Milena Bertolini è la prima Nazionale (maschile o femminile) ad aver vinto il proprio girone di qualificazione al mondiale dal 2006, anno in cui siamo arrivati fino in fondo, alzando la coppa. Il primo posto nel raggruppamento è arrivato a dispetto delle previsioni, che indicavano nell’Australia (sesta nel ranking mondiale) e nel Brasile (decima) le squadre che si sarebbero dovute contendere il primato. Ma i due colossi mondiali del calcio femminile, non avevano fatto di conto con la determinazione e la voglia delle nostre ragazze, che hanno stupito tutti scrivendo una bellissima pagina di storia del nostro calcio. Che ora segnerà un momento di non ritorno per tutto il movimento, che dopo l’esperienza in Francia non sarà non sarà più una cenerentola, ma una vera principessa dell’Italia calcistica.
SOGNANDO TOKYO – Ieri, le azzurre si sono trasferite a Montpellier (dove si allenava l’Italia di Conte nell’Europeo) e oggi attenderanno l’avversario dell’ottavo di finale in programma martedì prossimo. Cina o Nigeria, le possibile avversarie, nella corsa tra le migliori terze dei gironi A, B e F. Avversarie che sul piano fisico si fanno rispettare e che potrebbero dare all’Italia la possibilità di conquistare, per la prima volta, i quarti di finale del Mondiale. Traguardo che aprirebbe la strada ad una possibile qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo del prossimo anno, visto che il Mondiale promuoverà ai Giochi Olimpici le prime tre classificate.