IL TEMPO – CICCIARELLI – La trattativa tra calciatori e club per il taglio degli ingaggi arriva al muro contro muro. Non basta la ritrovata unità della Lega Serie A che intorno al tema salariale si riscopre compatta, perché la proposta sottoposta insieme alla Lega B all’Assocalciatori viene bollata come “vergognosa e irricevibile”. L’assemblea di Lega – Juventus esclusa, visto che ha già raggiunto l’accordo con i propri giocatori – ha trovato la convergenza su una soluzione che prevede la decurtazione per calciatori, allenatori e tesserati di un terzo dello stipendio lordo (quattro mesi) in caso di mancata ripresa del campionato e di un sesto se la stagione venisse completata, rimandando ai club la definizione degli accordi con i tesserati. Una delibera che fa infuriare l’Assocalciatori. “Voler riversare sui calciatori – replica in un duro comunicato – l‘eventuale danno economico fa riflettere sulla credibilità imprenditoriale di chi dovrebbe traghettare il sistema calcio in questo momento di difficoltà”. In serata il presidente dell’Aic Tommasi rincara la dose: “Se le società di serie A si devono trovare in assemblea per dire che non pagheranno gli stipendi, quando a tu per tu con i giocatori i club stanno cercando accordi di buon senso, è molto preoccupante. Mettere in cattiva luce i giocatori, quando tutti o quasi stanno già discutendo con i club come uscire insieme da questa crisi, mi pare una follia”. Intanto in caso di ripresa del campionato – la Fifa lavora su estensione a tempo indeterminato della stagione 2019/20 – si potrebbe dover rinunciare alla Var per motivi precauzionali. “In alcuni casi si usano ambienti angusti – spiega il presidente dell’Aia Nicchi – dove l’arbitro Var lavora con gli operatori in due metri quadri”.