L’età dell’oro: Skriniar e Chiesa guidano il gruppo delle stelline in A. E i prezzi volano
GAZZETTA DELLO SPORT – LAUDISA – Anche il 2019 ha la sua corsa all’oro. E i giovani talenti della serie A animano le trattative d’inverno, con vista per l’estate. Il Cagliari ha alzato l’asticella per Nicolò Barella a 50 milioni, come la Fiorentina non scende da quota 70 per Federico Chiesa e per Piatek il Genoa non si accontenta di 60 milioni. Sono i nomi più in vista di un mercato caratterizzato dall’esplosione dei prezzi. È vero che in estate la Juve ha speso ben 105 milioni per CR7 e altri 40 per Cancelo, ma in genere la soglia critica è stata sempre quella dei 40 milioni, appunto. Tanto erano stati pagati, ad esempio, Bernardeschi e Schick, o lo stesso Dybala. Adesso, invece, la concorrenza per gli under 23 più in vista sta determinando aste con rialzi di decine di milioni. E all’orizzonte si profilano anche le grandi d’Europa. La scorsa estate una sorta di pax interna alla Premier ha evitato che i costi dei trasferimenti seguissero la «pericolosa» scia-Mbappè. Ma l’impressione è che quella sia stata solo una tregua.
ITALIA O ESTERO?
È esemplare la vicenda di Barella. L’Inter lo coccola, il Napoli lo lusinga e il presidente del Cagliari gongola, facendosi forte anche delle ambasciate di United, Arsenal e adesso anche Chelsea, disposto a pagare cash quei 50 milioni considerati indispensabili per la cessione del nazionale di Maran. I nostri club intendono sedersi al tavolo proponendo degli scambi che evidentemente alleggerirebbero l’onore economico. Si apre, quindi, una fase lunga, con le immancabili schermaglie e la concreta possibilità che entri in gioco un acquirente straniero. Sempre che a Barella piaccia l’idea di lasciare l’Italia. Ad esempio Chiesa ha fatto intendere che lascerà la sua Fiorentina solo per indossare una nuova maglia italiana. Per la sua maturazione considera importante, infatti, proseguire il suo percorso in un contesto già noto. Questa sua determinazione ha per certi versi tappato la sua quotazione, ferma a 70 milioni. E ciò indirettamente avvantaggia i soliti noti (Juve e Inter) decisi ad assicurarsi l’ambita preda.
Boutique Genoa L’andata-show di Piatek ha incuriosito mezza Europa. Così i sondaggi di Juve e Napoli, soprattutto, hanno indotto Preziosi a chiedere un time out: 60 milioni «rischiano» di essere pochi per il goleador polacco, anche perché in agguato ci sono come al solito le potenze straniere. Al contrario il dialogo con De Laurentiis per Kouame procede con alti e bassi: il Napoli punta ad inserire dei giocatori nell’affare ma il presidente rossoblù evita quegli argomenti. Ad esempio con le immancabili Inter e Juve per Romero si parla solo di soldi. E per il debuttante argentino il Genoa considera 30 milioni solo un punto di partenza. Più fluttuante la valutazione del sampdoriano Andersen, accostato anche lui a Inter e Juve per 25 milioni. L’affermazione del vicino di casa Romero ha un po’ distratto gli acquirenti… È strano in questa fase pensare che Milinkovic valga «appena» 60 milioni: in estate la Lazio non lo ha venduto per più di 100 milioni, ma è chiaro che il futuro del serbo dipenderà molto dalle prestazioni nel ritorno. Invece in casa Roma gode di particolari attenzioni Lorenzo Pellegrini che ha in dote una clausola bassa di questi tempi: 30 milioni. Juve e Milan sono pronti. E’ nota anche la simpatia rossonera per l’altro azzurro Stefano Sensi, che il Sassuolo valuta 20 milioni. Molto dipenderà anche dal destino di Gigio Donnarumma, che assicurerebbe una bella plusvalenza se andasse via per 40 milioni. Nel suo caso, però, si vedono solo destinazioni estere. A maggior ragione questa osservazione vale per lo slovacco Skriniar. La scorsa estate l’Inter ha detto no ad offerte da 70 milioni, ora l’asticella si è alzata a 90 milioni. E la Premier anche per lui bussa con argomenti molto convincenti. Abituiamoci all’idea che le prossime settimane ci portino nuovi rialzi e trame sempre più fitte.