LEGGO – BALZANI – «Gioca, ridi, segna». È quello che i tifosi chiedono ancora una volta ad Edin Dzeko. Proprio come 5 anni fa quando, pochi giorni dopo il suo sbarco trionfale a Fiumicino, il bosniaco siglò la seconda rete della Roma alla Juve. Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne ha passata e una settimana fa questa sfida era (quasi) certa di vedere Dzeko con la maglia bianconera L’attaccante, che ieri ha messo un like sospetto al Barcellona (occhio ad altre sorprese), aveva prenotato tutto: aereo, casa e un posto al centro dell’attacco delle meraviglie di CR7. Domenica, invece, indosserà la fascia da capitano della Roma e proverà a regalare un altro dispiacere alla Juve che ha scelto Morata. Edin sarà supportato da Pedro e Mkhitaryan mentre Pellegrini potrebbe prendere il posto di Diawara accanto a Veretout. In difesa esordio per Kumbulla. Le premesse, però, non sono ottime. In questi giorni Dzeko si è allenato da professionista qual è. Ma con pochi sorrisi e in un aria ancora tesa anche a causa del rapporto con Fonseca. Il portoghese è a serio rischio esonero. I contatti con Allegri vanno avanti e ieri nel tardo pomeriggio i Friedkin si sarebbero imbarcati per Milano mentre Max era a Monza. La parte economica (8 milioni l’anno) convince, i piani tecnici ancora no. L’alternativa è Sarri. Nel frattempo si prova a sbloccare il mercato: Marcao (15 milioni) ha superato Smalling mentre come vice-Dzeko si sono candidati Mitroglou (rifiutato dalla Roma) e Tiquinho Soares del Porto. Piace di più Borja Mayoral per il quale il Real chiede 14 milioni. Friedkin intanto continua a lavorare sul riassetto di Trigoria a partire da Totti. «Sarebbe un bene per la Roma riaverlo in casa, solo lui può sistemare le cose», ha detto Cristiano Zanetti. Ma c’è un’altra grana dopo il pasticcio Diawara: il Tribunale Federale ha inibito per 30 giorni il Fienga, e squalificato il medico Manara per mancato distanziamento sociale nella trasferta di Napoli dello scorso 5 luglio.